Alberto Coen nuovo direttore del Dipartimento di Scienze teoriche e applicate dell’Insubria

Volto noto e autorevole, rettore dell’Ateneo dal 2012 al 2018 e oggi attivo anche come presidente del Consiglio comunale di Varese, succede a Mauro Ferrari.

Nuovo direttore dal 1° novembre per il Dipartimento di Scienze teoriche e applicate (Dista) dell’Università dell’Insubria. Mauro Ferrari, in carica dal 2018, conclude il suo secondo mandato e gli succede Alberto Coen Porisini, volto noto e autorevole, rettore dell’Ateneo per il sessennio 2012–2018 e oggi attivo sul territorio anche come presidente del Consiglio comunale di Varese. Il Dipartimento di Scienze teoriche e applicate è una realtà vivace e in crescita, che conta oggi 44 professori, 15 ricercatori, 12 amministrativi e tecnici, 35 dottorandi e 14 assegnisti e offre 6 corsi di laurea, con oltre 1900 studenti.

Laureato in Ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria dell’informazione, dal 2001 Coen Porisini è professore ordinario di Sistemi per l’elaborazione dell’informazione nei corsi di laurea triennale e magistrale di Informatica dell’Insubria. In precedenza, aveva lavorato all’Università del Salento, al Politecnico di Milano e alla University of California a Santa Barbara. All’Insubria è stato presidente del corso di in Informatica dal 2003 al 2006, preside della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali di Varese dal 2006 al 2011, e ha inoltre già diretto il Dipartimento di Scienze teoriche e applicate dal 2011 al 2012. La sua attività di ricerca si concentra sulle tematiche di sicurezza e privacy nell’ambito di Internet of Things. È autore e coautore di oltre 100 articoli scientifici su riviste e atti di convegno internazionali.

«Sono grato e onorato della fiducia che mi è stata accordata con questa elezione a direttore di dipartimento – dice Alberto Coen Porisini –. Il Dista si caratterizza per essere un dipartimento fortemente multidisciplinare nel quale la collaborazione tra persone appartenenti ad ambiti diversi diventa un elemento di ricchezza culturale che si concretizza nelle numerose iniziative di didattica, ricerca e terza missione che si svolgono sia sulla sede di Varese sia sulla sede di Como. Un sentito ringraziamento va al professor Mauro Ferrari che negli ultimi sei anni ha ottimamente diretto il nostro dipartimento, consentendogli di crescere sotto tutti i punti di vista in modo armonico e in un clima improntato al reciproco rispetto. Il mio impegno è quello di proseguire sulla stessa strada per affrontare le sfide, le opportunità e i problemi che il prossimo triennio ci presenterà».

Il commento di Mauro Ferrari: «Sono stati sei anni impegnativi ma di ricchi di soddisfazioni in cui il Dipartimento di Scienze teoriche e applicate è cresciuto costantemente, confermando la sua vocazione interdisciplinare che affianca discipline scientifiche e umanistiche. In questi anni è aumentato il numero dei docenti e dei ricercatori, sono aumentati i corsi di studio e gli studenti sia nella sede di Varese che in quella di Como, sono aumentati in modo significativo i finanziamenti provenienti da progetti competitivi,

la produzione scientifica e le iniziative di public engagement. Questa crescita ovviamente non è merito mio ma è il frutto del lavoro di una squadra affiatata, di un gruppo di docenti e ricercatori di alto livello e di una squadra amministrativa di prim’ordine. A tutti va il mio sentito ringraziamento per il supporto e la collaborazione. Un ringraziamento particolare però lo voglio dedicare al personale tecnico e amministrativo al cui fianco ho lavorato giornalmente in questi sei anni.  Li ringrazio per la professionalità, la competenza e la capacità di contribuire alla progettualità, ma soprattutto per l’entusiasmo che riescono a mantenere a dispetto della scarsa valorizzazione del loro ruolo. Quest’esperienza mi ha arricchito sia professionalmente che umanamente e molte sono le nuove amicizie che mi ha regalato. Anche se lascio il ruolo di direttore, e lo lascio in ottime mani, non smetterò comunque di lavorare per la crescita del dipartimento e dell’Ateneo».