Il Lago Maggiore si prepara a una grande sfida turistica, puntando a diventare una destinazione ancor più internazionale con una serie di progetti ambiziosi per il 2030, in competizione con il già affermato Lago di Como. Il piano, promosso dalla società Grand Luino srl guidata da Luca Sartorio, mira a trasformare Luino in un hub strategico per il turismo della sponda varesina e oltre, con nuovi hotel, eco-villaggi, campi da golf e innovativi collegamenti via acqua e aria. Tra le proposte principali vi sono la riqualificazione di aree dismesse come l’ex Ratti e il porto di Luino, oltre al recupero dello storico idroscalo di Sesto Calende.
Per facilitare l’accesso a queste nuove infrastrutture, si stanno valutando alternative ai trasporti tradizionali, come la riscoperta dell’idrovia Locarno-Milano-Venezia e l’introduzione di idrovolanti in grado di collegare Luino a Malpensa in soli dieci minuti. Sono anche in fase di studio progetti per un catamarano che colleghi via acqua il lago all’aeroporto, nell’ottica di una maggiore sostenibilità.
Questo approccio mira a rendere il Lago Maggiore una meta di turismo rigenerativo, un settore in forte crescita in Svizzera e altri Paesi. Tale strategia prevede un turismo attento al benessere e alla rigenerazione urbana, con una forte attenzione alla riduzione del consumo di suolo. Il progetto ha già attratto l’interesse di investitori stranieri, con accordi in corso anche con amministrazioni locali piemontesi.
L’obiettivo è rendere l’intera area del Lago Maggiore un sistema turistico integrato, capace di offrire ai visitatori una vasta gamma di esperienze e servizi, aumentando così l’attrattività e la competitività rispetto a località come il Lago di Como.