In soli tre giorni, una banda di tre uomini era riuscita a rubare circa 5.000 litri di gasolio dalle cisterne della Pedemontana, utilizzando un furgone a noleggio e una pompa idraulica per sottrarre il combustibile destinato ai generatori di emergenza. Il carburante veniva poi rivenduto a ricettatori piemontesi, ancora non identificati.
Tre giorni di colpi, poi la fuga fallita
La loro “gloria” è durata solo tre giorni: il 19 agosto scorso, durante un’operazione di travaso, sono stati sorpresi dalla polizia stradale e costretti a fuggire lasciando il lavoro a metà. A distanza di due mesi, però, i tre uomini – residenti a Rozzano – si sono ritrovati in manette. Martedì, gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefano Colombo, su richiesta del pm Roberto Bonfanti. L’accusa è di furto aggravato, con cinque colpi contestati tra Solbiate Olona, Gorla Maggiore e Cislago.
Come sono stati incastrati
La Polstrada ha ricostruito con precisione i loro movimenti grazie ai tracciamenti GPS del furgone utilizzato per i furti. Fondamentale è stato risalire alla targa del veicolo noleggiato e alla società da cui era stato preso. Uno dei membri della banda, il giorno stesso del tentativo fallito, ha chiamato l’autonoleggio per denunciare il furto del mezzo, sperando di depistare gli investigatori. Tuttavia, la polizia lo ha rintracciato a Oleggio, con la pompa idraulica ancora a bordo. Gli investigatori hanno poi incrociato i dati del GPS con gli orari dei furti e completato il quadro grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza.
Pregiudicati noti alle forze dell’ordine
I tre cinquantenni erano già noti per reati contro il patrimonio, il che ha reso ancora più facile il loro riconoscimento. Ora saranno interrogati dal giudice nei prossimi giorni, e i loro avvocati dovranno decidere se farli collaborare o consigliare di avvalersi della facoltà di non rispondere.