MORAZZONE Villa Bianchi è salva, almeno per trenta giorni. La soprintendenza per i beni architettonici e culturali ha bloccato lunedì pomeriggio la demolizione della villa liberty, dando una speranza all’amministrazione comunale e a tutte quelle persone che si erano unite all’appello lanciato niente meno che da Vittorio Sgarbi.
L’annuncio dell’imminente demolizione dell’edificio aveva fatto urlare allo scandalo il critico d’arte, che alcuni mesi fa si era speso in uno dei suoi proverbiali show in difesa del gioiellino architettonico morazzonese, interessato da un recupero edilizio, che prevedeva il suo abbattimento e la costruzione di una nuova palazzina. In questi mesi l’amministrazione comunale si è spesa con tutti i mezzi a propria disposizione per fermare lo “stupro” del patrimonio storico locale: «Ogni piccolo cavillo legale per evitare la demolizione della villa è
stato preso in considerazione dalla mia amministrazione – ha precisato Matteo Bianchi, primo cittadino di Morazzone – purtroppo senza successo». Fino a quando un fax della soprintendenza, preceduto da una telefonata del soprintendente capo Alberto Artioli, ha messo fine alle ansie dell’amministrazione e ha costretto l’impresa a fermare i lavori. «Il mio commento non può che essere positivo – dice il sindaco – il provvedimento va verso i nostri intendimenti, per noi è una battaglia vinta in una guerra di buon senso che si protrae ormai da tempo. Speriamo che in questi trenta giorni la soprintendenza vincoli definitivamente l’edificio. Quello che è arrivato oggi è il provvedimento che ci aspettavamo, probabilmente sono serviti gli appelli, l’intervento di Sgarbi e in generale il clamore suscitato dalla vicenda».
Ora, al fine di verificare se l’immobile presenta i requisiti di interesse storico-artistico, la soprintendenza ha intimato l’immediata sospensione dei lavori ed entro trenta giorni la stessa soprintendenza dovrà pronunciarsi in merito al destino della villa, chiarendo in via definitiva se l’edificio va tenuto in piedi o se può essere abbattuto.
Alessandro Madron
s.bartolini
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