GALLARATE – Gibellina, città simbolo della rinascita artistica e architettonica dopo il terremoto del Belice del 1968, è stata proclamata Capitale italiana dell’arte contemporanea per il 2026. A contendersi il prestigioso titolo c’erano altre quattro città finaliste — Todi, Pescara, Gallarate e Carrara — ma la commissione, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e composta da esperti di spicco come Sofia Gnoli, Walter Guadagnini, Renata Cristina Mazzantini e Vincenzo Santoro, ha premiato Gibellina.
Un nuovo capitolo artistico per la città simbolo del “Cretto” di Burri
La città, conosciuta a livello internazionale per il “Cretto” di Alberto Burri, un’opera monumentale che copre le rovine del vecchio paese distrutto dal sisma, riceverà un milione di euro per realizzare le attività previste dal progetto “Portami il futuro”. L’opera di Burri, un sudario di cemento simbolo della tragedia e della resilienza, rappresenta solo uno degli interventi d’arte contemporanea che caratterizzano Gibellina. La ricostruzione della città, infatti, è stata ispirata da un’idea di rinascita artistica a cui hanno contribuito figure di spicco come Pietro Consagra, Vittorio Gregotti, Arnaldo Pomodoro, Mario Schifano e Andrea Cascella.
“Portami il futuro”: un impegno per la creatività continua
Nel presentare il dossier, il sindaco di Gibellina ha dichiarato: “L’ambizione è offrire al territorio e alla comunità artistica nazionale e internazionale l’occasione di legarsi alla creatività continua dell’arte che esprime fiducia.” Questo traguardo rappresenta non solo un riconoscimento per la città ma anche una rinnovata occasione di sviluppo e interazione artistica a livello globale.