La mensa serale dei poveri riapre alla Brunella

Dopo la chiusura della storica mensa di via Luini, la Casa della Carità della Brunella diventa sede temporanea per il servizio serale ai bisognosi: 150 pasti ogni sera, nuove iniziative per le famiglie in difficoltà e un appello alla solidarietà dei cittadini per sostenere il progetto.

A partire da lunedì 11 novembre, giorno di San Martino, la mensa serale per i bisognosi di Varese tornerà operativa, questa volta presso la Casa della Carità della Brunella. Questa soluzione temporanea risponde all’urgenza di garantire continuità a un servizio essenziale dopo la chiusura della storica sede di via Luini, dovuta alla partenza delle Suore della Riparazione, custodi della mensa per oltre vent’anni. Don Franco Gallivanone, vicario pastorale di Varese, ha ringraziato la comunità e le suore: «Una città attenta agli ultimi è una città che vive bene».

Il nuovo servizio serale prevede la distribuzione di 150 pasti confezionati in sacchetti, rispetto ai 350 pasti serviti in via Luini. Don Matteo Rivolta, responsabile della Caritas di Varese, ha spiegato: «Inizialmente distribuiremo i pasti come prima, con il supporto dei volontari storici della mensa, che ci hanno aiutato a riorganizzare il servizio. Stiamo anche studiando metodi più mirati per rispondere alle diverse necessità».

Nuovi approcci per i nuclei familiari

Con l’obiettivo di supportare meglio le famiglie, Matteo Aimetti, coordinatore della Casa della Carità, ha condiviso un’iniziativa mirata: «Abbiamo riscontrato che molti pasti distribuiti venivano condivisi con familiari, quindi stiamo valutando l’ipotesi di aiutare le famiglie direttamente a casa, laddove possibile». Molte realtà cittadine, tra cui i Centri d’Ascolto Caritas e l’Emporio Solidale, sono già attive per sostenere i nuclei familiari in difficoltà.

Un anno di prova per la nuova mensa serale

La fase sperimentale durerà un anno e riproporrà le modalità della mensa di via Luini, con pasti serviti da lunedì a sabato dalle 18:00 alle 19:30. Don Marco Casale, presidente dell’Associazione Pane di Sant’Antonio, ha aggiunto che il servizio verrà monitorato per valutare se offrire ai bisognosi anche la possibilità di consumare i pasti sul posto.

Appello alla generosità della comunità varesina

Infine, Don Gallivanone ha rivolto un appello alla comunità varesina: «Rendere operativo questo progetto richiede un impegno economico significativo. Siamo certi che la generosità dei cittadini e delle istituzioni di Varese, come la Fondazione Comunitaria del Varesotto, la Fondazione UBI e la Banca di Credito Cooperativo, continuerà a sostenere questa opera».

Per qualsiasi forma di contributo e di aiuto, per ogni informazione ci si può rivolgere a: Casa della Carità, via Marzorati 5/A Varese Tel. 0332232635-3313546438 e-mail [email protected] www.panedisantantonio.it