Apre la nuova sala operatoria ibrida a Varese: per interventi ad alta precisione 

All’ospedale di Circolo di Varese è stata inaugurata una sala operatoria ibrida all’avanguardia, dotata di tecnologie avanzate per eseguire diagnosi e interventi complessi in un’unica sede, migliorando l’efficienza dei trattamenti per diverse specialità mediche

È stata inaugurata mercoledì 6 novembre all’ospedale di Circolo di Varese una nuova sala operatoria ibrida, avanzatissima dal punto di vista tecnologico e destinata a servire i pazienti dell’Asst Sette Laghi, una struttura che rappresenta un importante passo avanti in un contesto sanitario complesso. Realizzata grazie a un finanziamento di 3,5 milioni di euro da parte della Regione Lombardia, la sala comprende non solo opere edili, ma soprattutto installazioni tecnologiche di ultima generazione, considerate fondamentali per garantire all’ospedale un profilo allineato alle esigenze della medicina del futuro.

La sala operatoria ibrida si compone di due ambienti operatori interconnessi. Una delle sale è dotata di un angiografo dedicato a procedure cardiovascolari interventistiche, mentre entrambe sono collegate a un corridoio in cui è installata una Tac intraoperatoria mobile. Questa Tac, montata su binari, può scorrere da una sala all’altra senza necessità di spostare i pazienti dal tavolo operatorio, assicurando così continuità e sicurezza nelle procedure diagnostiche e chirurgiche.

Concepita come uno spazio altamente specializzato, la sala combina una struttura operatoria tradizionale con un tavolo chirurgico multifunzionale e apparecchiature per immagini diagnostiche avanzate. Grazie alle sue caratteristiche, è ideale per interventi complessi di cardiologia interventistica, cardiochirurgia e chirurgia vascolare, ma anche per procedure in ambito neurochirurgico e otorinolaringoiatrico. Le dotazioni e il livello di sofisticazione di questa sala la rendono una delle pochissime di questo tipo in Italia, al pari di strutture rinomate come il San Raffaele di Milano e l’ospedale di Padova.

Secondo il direttore del Dipartimento cardiovascolare, Battistina Castiglioni, l’obiettivo è quello di estendere l’utilizzo della sala anche alle neuroscienze, ampliando quindi il suo impatto ben oltre l’area cardiovascolare. Fin dalla sua apertura sono già stati eseguiti interventi che ne hanno dimostrato l’efficacia e la funzionalità.

Il professor Alessandro Bacuzzi, a capo del Dipartimento di emergenza e urgenza, ha confermato che la principale forza di questa sala ibrida sta nella possibilità di integrare diagnosi e trattamento in un’unica sede, ottimizzando i tempi e garantendo massima efficacia terapeutica.