Stalking alla sindaca di Lonate, l’arrestato si difende: “Volevo solo delle spiegazioni”

L’uomo arrestato per stalking e resistenza a pubblico ufficiale contro la sindaca di Lonate Pozzolo respinge le accuse, sostenendo di voler solo esprimere il proprio disappunto

Si dichiara innocente e respinge tutte le accuse l’uomo arrestato lunedì sera presso un circolo di Tornavento, in provincia di Varese, con l’accusa di stalking e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo le autorità, l’uomo avrebbe perseguitato Elena Carraro, sindaca di Lonate Pozzolo e amministratrice di sostegno del fratello dell’arrestato, e avrebbe opposto resistenza ai carabinieri intervenuti, reagendo con spinte e calci.

Questa mattina, l’uomo è stato ascoltato dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, Giulia Pulcina. Assistito dal suo legale, l’avvocato Enrico Roberto Paolini del Foro di Milano, ha fornito la propria versione dei fatti, affermando di non aver mai avuto intenzioni persecutorie nei confronti della sindaca. L’arrestato ha dichiarato che il suo obiettivo era semplicemente quello di esprimere il proprio disappunto per alcune decisioni prese dalla Carraro nella gestione delle questioni amministrative riguardanti il fratello.

La situazione tra l’uomo e la sindaca si trascinava ormai da tempo, al punto che Elena Carraro si era vista costretta a sporgere denuncia per tutelarsi. Durante l’interrogatorio, l’avvocato Paolini ha avanzato una richiesta di scarcerazione per il suo assistito, ritenendo sproporzionata la misura cautelare adottata. La decisione sulla scarcerazione è ora nelle mani della giudice Pulcina, che si è riservata di pronunciarsi nei prossimi giorni.

Intanto, la vicenda solleva l’attenzione su temi delicati come la sicurezza delle figure istituzionali e i limiti che possono emergere nelle relazioni tra cittadini e amministratori di sostegno, ruolo che spesso impone decisioni difficili e impopolari.