Il Governo di Giorgia Meloni, guidato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, presenta la manovra di fine anno, tra detrazioni, bonus edilizi e nuove misure contro l’evasione fiscale. Tra le polemiche sollevate dalle opposizioni su sanità e istruzione e l’interesse dei cittadini, la categoria dei commercialisti esprime un giudizio cauto ma positivo. La manovra introduce modifiche rilevanti per famiglie e imprese, anche se i dettagli definitivi saranno chiari solo alla fine dell’iter parlamentare.
Detrazioni per le famiglie
Il tema caldo è quello delle detrazioni per famiglie e singoli. Le fasce di reddito più basse non subiranno tagli, mentre per i redditi sopra i 75.000 euro le detrazioni saranno ridotte, con un impatto maggiore per quelli superiori a 240.000 euro. Per il ceto medio, invece, si prevedono vantaggi attraverso il cuneo fiscale, con benefici per i dipendenti con redditi fino a 50.000 euro.
Casa e bonus edilizi
Sul fronte casa, il Superbonus sparisce, ma restano i bonus edilizi, anche se ridotti. Non c’è stato il taglio drastico che si temeva, con rimborsi confermati al 36% per le seconde case e al 50% per le prime case. La misura si riallinea agli incentivi originali, nati per contrastare il nero nel settore edilizio, pur segnando un passo indietro rispetto al Superbonus.
Misure per imprese e autonomi
Tra gli obiettivi della manovra, il contrasto all’evasione fiscale tramite pagamenti elettronici tracciati. Dal 2025 le spese rimborsabili ai dipendenti dovranno essere pagate con Pos e, dal 2026, tutte le attività dovranno collegare i Pos ai registratori di cassa fiscale, segnando un ulteriore passo verso la digitalizzazione dei controlli fiscali.