MILANO – Si chiamava Ramy Elgaml, il giovane di origini egiziane morto nell’incidente avvenuto la scorsa notte in via Ripamonti, a Milano, al termine di un lungo inseguimento da parte dei carabinieri. Ramy, che avrebbe compiuto 20 anni il 17 dicembre, viaggiava su uno scooter insieme a un amico tunisino di 22 anni, entrambi con precedenti penali.
L’incidente è iniziato nella zona della movida di corso Como, dove i due, su un grosso scooter nero, non si sono fermati a un posto di blocco in via Farini, attraversando contromano il tunnel di viale Liberazione. Dopo una fuga a folle velocità per le strade della città, il mezzo ha perso il controllo in via Ripamonti, schiantandosi contro un muretto. Ramy è stato sbalzato dalla moto e trasportato al Policlinico, dove è morto poco dopo.
Oggetti sospetti e arresti
Sul motociclista tunisino, privo di patente, sono stati trovati circa mille euro in contanti, una catenina d’oro spezzata, un coltello e una bomboletta di spray al peperoncino. Il giovane, non in pericolo di vita, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e segnalato per guida senza patente e omicidio stradale.
Tensioni e feriti al raduno commemorativo
Nel pomeriggio, centinaia di amici e conoscenti di Ramy si sono radunati nel luogo dell’incidente con fiori e fumogeni, creando disordini e bloccando il traffico. Durante il raduno, quattro giovani tra gli 11 e i 19 anni sono stati investiti da un’auto, poi fermata dalla polizia. Le loro condizioni non sono gravi.
Controlli straordinari e bilancio della notte
L’incidente si è verificato in una notte di intensi controlli delle forze dell’ordine contro le stragi del sabato sera. A Milano, sono state controllate 214 auto, con un arresto per possesso di stupefacenti, diverse denunce per guida sotto effetto di droghe o alcool e numerose multe.