Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) punta a trasformare l’Italia in un Paese più moderno grazie ai fondi dell’Unione Europea. Secondo un’analisi di The European House-Ambrosetti (Teha), il 2024 rappresenta un anno cruciale: il passaggio dagli obiettivi preparatori (riforme e gare) alla realizzazione concreta delle opere. Entro l’anno, l’Italia dovrà raggiungere 113 obiettivi, di cui 19 legati a riforme e 94 a investimenti.
Progressi e ritardi
La Commissione Europea ha approvato il pagamento della quinta rata del Pnrr, pari a 11 miliardi di euro, rendendo l’Italia il primo Paese dell’UE a riceverla. Finora, tutti i 269 traguardi previsti sono stati raggiunti, ma restano ancora 349 obiettivi da conseguire entro il 2026. Tuttavia, solo il 26% dei fondi previsti è stato speso, con un terzo dei 216mila progetti in ritardo di circa 13 mesi. Al Sud, il 19% dei progetti non è ancora partito, contro una media nazionale del 14%. Nonostante ciò, il 42% dei progetti è completato o vicino al termine, con significative differenze tra Nord (52%), Centro (43%) e Sud (36%).
Criticità e prospettive
Un’indagine condotta da Teha presso i Comuni italiani evidenzia che il principale ostacolo è la complessità burocratica (48%), seguita dalla rendicontazione dei risultati (39%). Meno problematici, invece, gli aspetti legati a competenze e risorse umane.
La sesta visita della Commissione Europea, conclusasi a ottobre, ha confermato il costante impegno del Governo italiano. Sono stati analizzati i target delle ultime quattro rate del Pnrr e definiti i prossimi passi per la settima rata. Palazzo Chigi ha sottolineato l’importanza di proseguire con determinazione per garantire il rispetto degli obiettivi e l’efficacia degli investimenti.