MORNAGO – Dopo Beko Europe e Mv Agusta, un’altra realtà metalmeccanica italiana è colpita da una crisi profonda: la Meta System spa. L’azienda di Mornago, specializzata in elettronica per sistemi di sicurezza avanzati nel settore automotive, impiega 133 dipendenti nello stabilimento varesino e altri 450 nel quartier generale di Reggio Emilia. Qui, i lavoratori sono in sciopero e presidio permanente per difendere i propri posti di lavoro.
Le origini della crisi e le prime mobilitazioni
Fondata nel 1973, Meta System è ora controllata principalmente da soci cinesi, tra cui Deren Shenzhen Electronics e Sichuan Gloport Investment Group. La crisi dell’intero comparto automotive, accentuata dalle difficoltà del mercato tedesco, ha messo in ginocchio l’azienda.
A Mornago, i lavoratori scenderanno in presidio lunedì 16 dicembre, dopo aver aderito allo sciopero dei metalmeccanici del 12 dicembre. «La situazione è drammatica, si parla di chiusura», spiega Annalisa Nobile, rsu della Fiom Cgil.
L’effetto domino nell’automotive europeo
Il presidente dell’Ucimu, Riccardo Rosa, ha definito questa situazione un «effetto domino» che rischia di trasformarsi in una crisi sociale per l’intera Unione Europea, con l’Italia tra i paesi più colpiti.
La preoccupazione degli amministratori locali
Il sindaco di Mornago, Davide Tamborini, ha definito la situazione un «fulmine a ciel sereno» e ha annunciato la presenza al presidio di lunedì per sostenere i lavoratori. «L’amministrazione comunale è pronta ad attivarsi su tutti i tavoli istituzionali per trovare soluzioni», ha dichiarato.
Un futuro incerto
Con il rischio di delocalizzazione della produzione e senza interventi strutturali, i lavoratori della Meta System temono per il futuro. «Sono loro il valore aggiunto di questa azienda», ha sottolineato Tamborini, auspicando che si possa evitare la chiusura di una realtà che è stata leader nel settore automotive.