Luis Scola prende in mano la situazione. Alla vigilia del derby contro l’Olimpia Milano, il CEO della Pallacanestro Varese si sostituisce a coach Herman Mandole nella conferenza stampa e tiene un intervento di quasi mezz’ora. Un discorso intenso e diretto, che affronta le difficoltà sportive e le recenti tensioni extracampo, culminate negli striscioni polemici contro di lui, in atti vandalici all’interno della Itelyum Arena e nell’annunciato sciopero degli Arditi, che diserteranno la sfida.
LA RISPOSTA DEL GENERAL
Scola non si tira indietro, replicando con fermezza a tutte le accuse, come faceva sul parquet con i suoi celebri movimenti in post basso. Agli striscioni polemici che lo accusano di un “approccio americano” inadatto alla realtà varesina, risponde senza mezzi termini: “I posti lasciati dagli Arditi li daremo ai bambini del minibasket”. All’insinuazione che la società punti a retrocedere replica ironicamente: “Dire che vogliamo retrocedere è come dire che la Coca Cola non vuole vendere più lattine”.
Sulla crescente tensione tra tifosi e società, Scola invita alla riflessione: “Penso che la maggior parte dei tifosi non condivida questi comportamenti estremi. Se qualcuno ha problemi personali con me, a fine stagione valuteremo il progetto societario, ma il nostro impegno per il club resta totale”.
LA REAZIONE DEI TIFOSI ORGANIZZATI
A seguito delle dichiarazioni di Scola, arriva la presa di posizione del consorzio Varese nel Cuore e dei tifosi de Il Basket Siamo Noi, che ribadiscono il loro supporto al club e ai valori del rispetto: “Accettiamo le critiche, ma devono essere mosse con lucidità e senza dimenticare chi siamo e cosa rappresentiamo”. Questo appello tenta di contrastare la spaccatura tra le diverse anime della tifoseria, già evidente tra gli Arditi e il resto dei supporter.
DERBY AD ALTA TENSIONE
La partita contro l’Olimpia Milano arriva in un clima infuocato, dentro e fuori dal campo. Tra i timori di retrocessione e il tam tam mediatico amplificato dai social, il derby si preannuncia come un test decisivo per il futuro del progetto di Scola. Anche se battere la corazzata di Messina appare improbabile, una vittoria potrebbe temporaneamente placare gli animi.
Resta però l’impressione che le parole di Luis Scola abbiano scavato un solco profondo all’interno della tifoseria. Con 19 partite ancora da giocare e la classifica che preoccupa, il General si prepara a guidare la squadra e il progetto societario in acque agitate, consapevole che solo i risultati potranno riportare serenità.