VARESE – Secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili sui flussi di commercio estero della provincia di Varese, elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese, nei primi nove mesi del 2024:
- le esportazioni in valore sono state pari a 8,7 miliardi di euro, in calo del -6,5% sui primi nove mesi del 2023 (a livello italiano il dato è calato del -0,7%);
- le importazioni in valore sono state pari a circa 6,8 miliardi di euro, in aumento del +1,6% sui primi nove mesi del 2023 (a livello italiano il dato è calato del -5,2%);
- il saldo commerciale in valore è risultato positivo per 1,9 miliardi di euro, in calo del -27,4% rispetto ai primi nove mesi del 2023.
Il quadro di diminuzione delle esportazioni varesine nel periodo gennaio-settembre del 2024 è il risultato di un andamento negativo diffuso alla maggior parte dei comparti (e più intenso nei mondi dell’abbigliamento-pelletteria e dell’elettrodomestico), compensato dal contributo positivo di alcuni importanti settori: l’aerospazio e i prodotti farmaceutici.
In termini di mercati di destinazione, sono calati i flussi di export sia verso l’area extra-UE (-8,4% sui primi nove mesi del 2023), sia verso l’area UE (-4,5%). In particolare, si evidenzia una riduzione delle esportazioni verso i primi tre mercati di sbocco dell’export varesino: Germania (-9,4%), Francia (-13,0%) e Stati Uniti (-23,9%).
I mercati di riferimento
I flussi di export verso l’area UE 27 sono diminuiti notevolmente (-4,5% sui primi nove mesi del 2023). In particolare, si rilevano cali verso importanti partner come Germania e Francia (rispettivamente -9,4% e -13,0%). In aumento, invece, sono le esportazioni verso Polonia e Paesi Bassi (rispettivamente +28,1% e +19,5%).
Sono calati ancor più intensamente i flussi di export verso l’area extra UE 27 (-8,4% sui primi nove mesi del 2023). In particolare, sono in calo le esportazioni verso gli Stati Uniti (-23,9%) e Turchia (-8,4%). Incrementano invece i flussi verso il Regno Unito (+7,6%), la Svizzera (+4,1%) e la Cina (+8,7%). Il dato cinese non riesce però ad equilibrare la performance negativa dell’Asia orientale, causata da altre mete come Thailandia e Hong Kong, punti d’ingresso per il continente.
Analisi settoriale
In termini di composizione settoriale, con riferimento ai settori maggiormente rappresentativi del territorio, si evidenzia che nei primi nove mesi del 2024 il 55% delle esportazioni ha avuto origine dal settore metalmeccanico, l’8% dal tessile-abbigliamento-pelletteria, il 15% dal chimico-farmaceutico e l’8% dal settore gomma e materie plastiche.
Nei primi nove mesi del 2024, il settore metalmeccanico ha registrato un importante calo dell’export rispetto ai primi nove mesi del 2023 pari al -6,0% e un aumento dell’import pari al +1,0%.
All’interno del settore, si rileva una diminuzione delle esportazioni in tutti i sotto-comparti, tranne che per i mezzi di trasporto, che segnano un incremento del +24,0%. Questo risultato è dovuto in gran parte all’importante crescita delle esportazioni nel comparto aerospaziale. È forte il calo registrato nell’export dell’elettronica (-22,3%) e dell’elettrotecnica (-30,9%). La flessione riguarda tutti i gruppi di prodotto del comparto, specialmente gli apparecchi per uso domestico che vedono un calo del -61,7%.
Le esportazioni di prodotti della metallurgia sono in flessione del -7,3%; i flussi di export dei prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) si sono ridotti del -16,6%.
Registra un calo anche il mondo dei macchinari e apparecchi meccanici (-7,7%), che pesa quasi per il 20% del totale dell’export provinciale nel periodo considerato: tutti i gruppi ATECO derivati hanno segnato un calo per effetto negativo del singolo III trimestre, specialmente le altre macchine per impieghi speciali (-12,5%), le macchine di impiego generale e le altre macchine di impiego generale (rispettivamente -5,0% e -6,1%) e le macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (-3,9%).
Il settore tessile, abbigliamento e pelletteria, rispetto ai primi nove mesi del 2023, ha segnato un forte calo delle esportazioni (-28,8%) e un aumento dei flussi di import (+3,4%). All’interno del settore, tutti i sotto-comparti mostrano una flessione delle esportazioni, più forte per gli articoli in pelle e l’abbigliamento (rispettivamente -42,6% e -41,8%) che per i prodotti tessili (-10,0%).
Il settore chimico-farmaceutico, rispetto ai primi nove mesi del 2023, ha segnato un aumento dell’export (+3,8%) e una stabilità dell’import. Alla crescita complessiva dell’export del settore, ha contribuito positivamente l’aumento dei flussi di export di prodotti farmaceutici (+28,1%) a fronte, invece, di un calo dell’export dei prodotti chimici (-9,0%).
Nel settore gomma e materie plastiche, rispetto ai primi nove mesi del 2023, calano sia le esportazioni (-9,2%) sia le importazioni (-6,5%). Il calo delle esportazioni ha interessato sia gli articoli in materie plastiche (-8,0%), sia gli articoli in gomma (-21,6%).
Tra i comparti più di nicchia, rispetto ai primi nove mesi del 2023, si è registrato un aumentonelle esportazioni degli alimentari (+11,5%) e della stampa (+16,8%); sostanzialmente stabili quelle della carta (+0,2%), mentre in calo i flussi di export delle bevande (-3,6%) e del legno (-14,3%).