Il grande dono di Rosa: alla ricerca scientifica il suo corpo dopo la morte

Prima donazione alla scienza per l’Asst Sette Laghi: “Un gesto di straordinaria generosità che speriamo sia d’esempio”.

VARESE – Colpita da una grave malattia che le ha lasciato poco tempo, la signora Rosa (nome di fantasia) ha deciso di lasciare un’eredità speciale. Alle soglie degli 80 anni, ha depositato in Comune le sue volontà tramite le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) e, con un gesto di grande altruismo, ha scelto di donare il proprio corpo alla ricerca scientifica.

La sua vita si è conclusa il 31 dicembre scorso, ma il suo contributo continuerà: per un anno Rosa sarà di supporto in un Centro autorizzato per la conservazione dei corpi dei defunti, aiutando medici e ricercatori nello studio di malattie rare e cure innovative.

Un esempio di altruismo e modernità

«Questo è il primo caso per l’Asst Sette Laghi – spiega il dottor Massimo Alonzo, direttore di Medicina Legale – e ci auguriamo che altre persone seguano l’esempio della signora Rosa. La sua scelta è stata resa possibile grazie alla Legge 10 del 2020, che regola la donazione del corpo alla scienza in Italia, proteggendo i diritti dei donatori e delle famiglie».

Trascorso un anno, il corpo di Rosa tornerà alla famiglia, ma il suo gesto rimarrà per sempre un esempio di modernità, apertura mentale e speranza per il progresso scientifico.