Il Falò di Sant’Antonio illumina Varese

Tradizione secolare, autorità presenti e un’atmosfera unica: il Falò di Sant’Antonio rinnova la spiritualità e il senso di comunità nel cuore di Varese, unendo fede, speranza e celebrazione collettiva.

Il rito del Falò di Sant’Antonio si è rinnovato nella storica piazza della Motta a Varese, con la grande pira accesa alle 21 in punto. La pira, simbolo di desideri e speranze per il nuovo anno, ha contenuto bigliettini scritti da centinaia di varesini.

Un rito tra fede e tradizione

L’evento ha avuto inizio con una processione suggestiva: la statua di Sant’Antonio è stata portata in spalla dalla sede dei Monelli della Motta fino alla chiesa omonima, tra due ali di folla. Il rito intreccia tradizioni religiose con antiche usanze legate al fuoco e al rinnovamento, creando un’atmosfera unica e coinvolgente.

Le autorità accendono il fuoco

La pira, eretta nel cuore della città, è stata accesa da numerose personalità civili. Tra le autorità presenti, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Varese Davide Galimberti, e diversi consiglieri regionali, tra cui il vicepresidente del Consiglio Giacomo Cosentino, Samuele Astuti, Emanuele Monti e Romana Dell’Erba. Il senatore Alessandro Alfieri ha completato la rappresentanza istituzionale.

Una forte partecipazione religiosa

Significativa anche la presenza delle autorità religiose: accanto al vicario episcopale monsignor Franco Gallivanone, erano presenti sia il nuovo prevosto di Varese, monsignor Gabriele Gioia, sia il suo predecessore, monsignor Luigi Panighetti. Don Marco Casale, ora prevosto di Gavirate, ha arricchito ulteriormente il parterre religioso.

Un momento di comunità

L’evento ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico e rappresentato un momento di forte condivisione per il tessuto sociale, spirituale ed economico della città.