VARESE – Il giro di vite per garantire la sicurezza a bordo degli autobus di linea di Varese continua a produrre i suoi effetti. Le forze dell’ordine, sotto la direzione del prefetto Salvatore Pasquariello, hanno intensificato i controlli con l’obiettivo di tutelare sia il personale che i passeggeri. Questa azione congiunta si inserisce in un contesto di maggiore attenzione da parte delle autorità locali nei confronti della sicurezza nei mezzi pubblici, dove la violenza e i comportamenti irrispettosi non sono più tollerati.
Un segnale chiaro arriva dal recente processo che ha visto coinvolto un 50enne marocchino residente a Marchirolo, condannato a quattro mesi e venti giorni di reclusione. Il giudice del Tribunale di Varese, Rossana Basile, ha stabilito la pena per l’uomo accusato di interruzione di pubblico servizio e minaccia a pubblico ufficiale. La pena è stata sospesa condizionatamente, con la condizione che l’imputato risarcisca il danno di 300 euro al conducente dell’autobus, parte civile nel processo. Se l’importo non verrà versato, l’uomo dovrà scontare la pena in carcere.
L’incidente che ha portato all’azione legale risale al 1° marzo 2020. L’imputato era salito su un autobus diretto a Varese senza validare il biglietto, rifiutandosi di ottemperare all’invito del conducente di vidimare il tagliando. Il rifiuto si è trasformato in un acceso conflitto verbale, con il passeggero che ha minacciato il conducente, urlandogli «Ti spacco la faccia». La situazione ha compromesso la regolarità del servizio, spingendo l’autista a chiamare le forze dell’ordine.
Questo episodio, seppur isolato, è un esempio concreto del messaggio che Autolinee Varesine ha deciso di mandare: comportamenti violenti o aggressivi a bordo degli autobus non saranno tollerati. L’azienda ha infatti adottato politiche ferree contro chi disturba la tranquillità e la sicurezza del servizio pubblico. L’iniziativa, supportata dalle forze dell’ordine, è già visibile nel crescente numero di interventi di controllo, e la recente condanna conferma la volontà di non lasciare impuniti atti di questo tipo.