CASTELLANZA La Liuc diventa maggiorenne e tira la volata al territorio. Piccola ma forte, l’università Cattaneo cresce e guarda avanti.
«Siamo tra le università più piccole – ammette il rettore Andrea Taroni nella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico impreziosita dalla presenza del professor Paolo Savona – il nostro obiettivo continua ad essere non tanto il raggiungimento dei grandi numeri quanto quello della qualità». Eppure sia i numeri che la qualità danno ragione all’intuizione che un gruppo di imprenditori ebbe più di vent’anni fa e concretizzò nel 1991. Oggi per il territorio, rappresentato da un parterre di ospiti di tutto rispetto –
tra cui il rettore dell’Insubria Renzo Dionigi – la Liuc è un punto di riferimento, riconosciuto segno d’eccellenza sia per la didattica che per la ricerca. E il progetto continua, «nella convinzione – espressa dal rettore Taroni e dal presidente Paolo Lamberti – che investire sulla formazione delle risorse umane costituisca un fattore competitivo determinante». Tanto più in una fase di crisi.
Le note dolenti riguardano il panorama legislativo. Taroni non usa mezzi termini per farlo notare: «L’augurio, fatto un anno fa alla vigilia delle elezioni, di un nuovo concetto di autonomia basato sulla corretta valutazione dei risultati ottenuti, non è purtroppo servito. E’ seguita una breve ma intensa stagione di provvedimenti legislativi penalizzanti, dai tagli ai finanziamenti alle norme sul personale docente». C’è qualche schiarita e speranza nelle linee guida della riforma Gelmini ma «non è pensabile avere riforme universitarie a costo zero» secondo Taroni, che sollecita a investire per recuperare competitività e a superare gli abusi, a partire dai meccanismi concorsuali. «Però le colpe di pochi non ricadano su tutti» ammonisce il rettore. Infine i numeri, motivo di vanto per la giovane ma già titolata istituzione. Dai «risultati lusinghieri» del rapporto Almalaurea (Liuc ben al di sopra della media nazionale per regolarità degli studi, internazionalizzazione, gradimento e abilità linguistiche) alla classifica Censis-Repubblica che piazza la facoltà di giurisprudenza al secondo posto assoluto (prima tra le private) e quella di economia al quarto, fino alle statistiche del 18esimo compleanno.
Al di là della maggiore età appena raggiunta, per il territorio la giovane Liuc è già un solido punto di riferimento. «Ho partecipato personalmente ai tempi della fondazione – ricorda il presidente della Camera di commercio Bruno Amoroso – fu un atto di coraggio dell’Unione Industriali di cui oggi beneficiamo tutti. Da allora la Liuc ha dato il buon esempio». Promuovono anche i giovani industriali: «Per i ragazzi del nostro territorio la formazione è il miglior investimento, per se stessi e anche per le nostre imprese – secondo il leader del gruppo giovani di Univa Alberto Parma – la vicinanza con la Liuc è una grande opportunità». Ma non è solo il mondo economico che beneficia delle ricadute positive. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Busto Pietro Zoia ricorda «gli ottimi rapporti sul management sanitario» e definisce la Cattaneo «una presenza significativa per la crescita del territorio». Consensi anche dagli enti locali. Il sindaco di Varese Attilio Fontana parla di «un’università molto importante nella sua dimensione specialistica, un valore aggiunto per il territorio». Tra i primi cittadini della Valle presenti, il marnatese Celestino Cerana fa notare il ruolo che l’università può giocare: «Il Varesotto non si è mai trovato con ben 11 mila cassintegrati. Gli studi e le ricerche della Liuc possono dare una grande mano per superare questa fase. Oltretutto qui si fa selezione e formazione della classe dirigente».
Andrea Aliverti
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