“Tiro Libero”: lo sport entra in carcere con il torneo di calcio a 7 organizzato dal CSI Varese

Un progetto sociale e rieducativo che unisce ASD San Giorgio 1998, Polisportiva San Paolo Sciarè, Real Busto e OSGB Oggiona alla squadra della Casa Circondariale di Busto Arsizio. Domenica 26 gennaio la prima partita ufficiale.

Lo sport come strumento di inclusione e rieducazione: è questo il cuore del progetto “Tiro Libero”, promosso dal CSI Varese, che per la prima volta porta un torneo di calcio a 7 all’interno della Casa Circondariale di Busto Arsizio. Un’iniziativa dal forte valore sociale, che vede coinvolte diverse società sportive del territorio e la squadra formata dai detenuti.

Domenica 26 gennaio si è svolta la prima partita ufficiale del torneo, che ha visto la squadra della Casa Circondariale imporsi per 7-2 contro l’OSGB Oggiona. Il torneo, frutto di oltre un anno di preparazione con allenamenti e amichevoli, rappresenta un’opportunità unica per avvicinare il mondo dello sport agonistico a una realtà spesso isolata come quella carceraria.

Le squadre partecipanti – ASD San Giorgio 1998, Polisportiva San Paolo Sciarè, Real Busto e OSGB Oggiona – si alterneranno in incontri che si svolgeranno sempre all’interno della struttura penitenziaria, garantendo ai detenuti la possibilità di giocare “in casa”. Un’iniziativa che va oltre il risultato sportivo, puntando a trasmettere valori come il rispetto, la collaborazione e il reinserimento sociale.

“Tiro Libero” non è solo un torneo, ma un esempio concreto di come lo sport possa diventare un ponte verso una seconda possibilità, dimostrando che anche dietro le sbarre c’è spazio per il riscatto e la crescita personale.