Ticino in allerta per il centro migranti al confine di Luino

Cresce la tensione a Fornasette: il sindaco di Tresa chiede più sicurezza e controlli.

TRESA (CH) – Preoccupazione crescente in territorio ticinese per il progetto di accoglienza di un gruppo di richiedenti asilo nell’ex caserma dei carabinieri di Fornasette, al confine con il comune italiano di Luino. La notizia ha suscitato timori tra i residenti svizzeri, che vedono nella struttura un potenziale punto critico per la sicurezza del confine, ormai privo di un presidio fisso.

A farsi portavoce dell’inquietudine della popolazione è il sindaco di Tresa, Piero Marchesi, che ha sollecitato un intervento immediato delle autorità federali e cantonali svizzere. L’ex caserma si trova in una zona isolata e boschiva dal lato italiano, mentre sul versante svizzero è inserita in un contesto abitato e commerciale, con negozi, distributori di carburante e ristoranti. Questa vicinanza ha acceso il dibattito su possibili ripercussioni sulla sicurezza locale, con il rischio di un aumento degli ingressi irregolari in Svizzera.

Marchesi, che oltre a essere primo cittadino di Tresa è anche deputato al Parlamento federale per l’UDC (Unione Democratica di Centro), ha presentato un’interrogazione formale al Gran Consiglio di Bellinzona, chiedendo chiarimenti sulle intenzioni del governo cantonale. In particolare, vuole sapere se le autorità ticinesi fossero state informate dalle controparti italiane e quali misure intendano adottare per garantire un maggiore controllo del confine.

Tra le richieste avanzate dal suo partito spiccano il rafforzamento della presenza delle Guardie di Confine e persino la chiusura notturna del valico di Fornasette. Questa ipotesi, se concretizzata, potrebbe avere ripercussioni anche sul lato italiano, con effetti diretti sulla viabilità transfrontaliera e sulle relazioni tra i due Paesi.

Intanto, il malcontento cresce tra i cittadini e i commercianti ticinesi, che denunciano una mancanza di informazioni e temono possibili conseguenze sulla loro sicurezza quotidiana. Il dibattito è ormai aperto e la questione sembra destinata a diventare un caso politico sia in Svizzera che in Italia.