Al centro della torta, una foto lo immortala nel gesto che lo ha reso leggenda: maglia gialla della Ignis, numero 10 sul petto, lo scudetto cucito sul cuore. Il pallone tra le mani, lo sguardo alto, attento, a cercare il compagno giusto per mandarlo a canestro. Bob Morse, Dino Meneghin o uno degli altri fuoriclasse con cui ha condiviso un’epoca irripetibile. È quell’immagine simbolica che ha accompagnato Aldo Ossola nel giorno del suo 80° compleanno, celebrato in un luogo che racconta la sua storia tanto quanto il parquet del basket: la gioielleria di famiglia in corso Moro, fondata da suo padre Gino nel 1919.
Lì, tra vetrine cariche di memoria e un affetto tangibile, si sono riuniti amici, tifosi e volti storici della Pallacanestro Varese per rendere omaggio a uno dei registi più raffinati che il basket italiano abbia mai conosciuto. Massimo Lucarelli, ex compagno in maglia gialloblù, Max Ferraiuolo, rappresentante della società biancorossa, e tanti altri hanno voluto stringersi attorno a “Aldino”, portando il calore di una città che non ha mai dimenticato i suoi campioni. Il trust “Il basket siamo noi”, cuore pulsante del tifo varesino, ha preparato per lui una targa celebrativa, un tributo a chi ha reso grande questa squadra e questa comunità.
Ma questa celebrazione ha assunto un significato ancora più profondo: anche la Pallacanestro Varese si prepara a compiere 80 anni, il prossimo agosto. Una coincidenza che Ossola ha accolto con un sorriso complice: «Io e la squadra siamo coetanei, si vede che c’è un feeling speciale tra noi. Spero di portare un po’ di fortuna, perché la società ne ha bisogno».
Quel legame, fatto di passione, sacrificio e vittorie leggendarie, è ancora oggi intatto. E nel suo modo inconfondibile, con la voce pacata e lo sguardo sempre brillante, Ossola ha voluto ricordare quanto Varese sia per lui più di una città: «Essere qui con i tifosi è meraviglioso. Io ho sempre amato Varese, sarà sempre nel mio cuore».
Un amore che va oltre il tempo, oltre il basket. Perché se c’è una cosa che questa giornata ha confermato, è che Aldo Ossola non è solo un pezzo di storia della pallacanestro, ma un simbolo di un’epoca e di un’identità che ancora oggi fanno battere forte il cuore di Varese.