A Varese sta per nascere un nuovo punto di riferimento per la ricerca e il supporto ai pazienti: Il Faro, il progetto promosso dalla Fondazione Giacomo Ascoli Onlus, sarà ufficialmente inaugurato venerdì 11 aprile e entrerà a pieno regime a partire da maggio. La struttura avrà una duplice funzione: ospitare giovani medici specializzandi e ricercatori dell’Università dell’Insubria, contribuendo alla crescita scientifica nel campo dell’oncoematologia, e accogliere le famiglie dei piccoli pazienti ricoverati nelle Camere protette dell’Ospedale Del Ponte, offrendo loro un ambiente sereno e accogliente durante il difficile percorso di cura.
Un progetto che unisce formazione e sostegno ai pazienti
Questa mattina, 12 marzo, è stato firmato l’accordo tra l’Università dell’Insubria e la Fondazione Giacomo Ascoli, suggellando una collaborazione che rafforza il legame tra ricerca accademica e assistenza sanitaria. La firma è avvenuta alla presenza del rettore Maria Pierro e del presidente della Fondazione Marco Ascoli, con il coinvolgimento di figure chiave dell’area medica dell’ateneo, tra cui i professori Flavia Marinelli e Michele Francesco Surace.
I sei bilocali destinati a specializzandi e ricercatori saranno moderni, completamente arredati e ad alta efficienza energetica. Oltre agli alloggi, i residenti potranno usufruire di spazi comuni come lavanderia, stireria e area studio. Gli affitti saranno calmierati, con una riduzione del 15% rispetto ai prezzi di mercato indicati dalla Camera di Commercio di Varese, per favorire chi si dedica alla ricerca.
Casa Arcobaleno e nuove camere protette: accoglienza per le famiglie
Oltre al sostegno alla ricerca, Il Faro offrirà anche un rifugio per le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Del Ponte. Due degli appartamenti saranno destinati a loro, nell’ambito del progetto Casa Arcobaleno, voluto dall’associazione Arcobaleno di Nichi in memoria di Nicholas Bertolla.
Nel piano rialzato della struttura troveranno spazio anche la sede della Fondazione Giacomo Ascoli e altre associazioni del terzo settore, che operano quotidianamente per sostenere i pazienti e i loro familiari, creando una vera rete di solidarietà attorno alla malattia.
Un passo avanti per la ricerca e la cura
Il presidente della Fondazione, Marco Ascoli, ha sottolineato quanto la ricerca abbia trasformato le prospettive di cura: «Negli anni ’80, le patologie oncologiche avevano un tasso di guarigione del 50-60%. Oggi, per il linfoma pediatrico, siamo arrivati al 90-92%. Il nostro obiettivo è eliminare anche quel 10% di incertezza».
Anche il rettore dell’Insubria, Maria Pierro, ha ribadito l’importanza di questa iniziativa: «Il Faro rappresenta un’infrastruttura fondamentale per la ricerca e per l’assistenza ai pazienti. Grazie alla Fondazione, questa visione si sta trasformando in realtà».
Entro l’estate verranno ultimati gli ultimi lavori per il giardino, il cortile e le finiture esterne, completando un progetto che non è solo un edificio, ma una vera luce di speranza per la comunità di Varese.