ARONA (NO) – Chi continua a inquinare il Rio San Luigi, con sversamenti di idrocarburi che finiscono nel Lago Maggiore? È la domanda che pone con forza il circolo locale di Legambiente, denunciando l’ennesimo episodio avvenuto pochi giorni prima di Pasqua nella zona del lungolago, vicino ai giardini pubblici e al parco giochi. Si tratta solo dell’ultimo di una lunga serie: episodi simili si sono già verificati a ottobre, dicembre e nei primi mesi dell’anno.
Legambiente: “La situazione è grave, servono trasparenza e risposte”
Massimiliano di Caligara, presidente del circolo, torna a sollevare il problema: «Già a ottobre 2024 avevamo lanciato l’allarme, chiedendo all’amministrazione di agire e informare correttamente i cittadini. All’epoca, la risposta del sindaco, riportata dai media, fu: ‘Polemiche sul nulla’. Ma i fatti lo smentiscono: da allora ci sono stati altri sversamenti, e persino la Procura di Verbania ha aperto un’indagine. Il silenzio e la mancata informazione da parte del Comune sono inaccettabili».
Il presidente sottolinea anche la contraddizione tra l’emergenza ambientale e le scelte di immagine della giunta: «Proprio accanto alla ruota panoramica, simbolo della narrazione autocelebrativa dell’amministrazione, si verificano questi episodi inquinanti».
Le barriere e l’indagine in corso
Nel tentativo di contenere gli effetti dell’inquinamento, l’amministrazione comunale ha fatto installare barriere assorbenti e ha avviato indagini per identificare i responsabili. Tra i sospettati, anche alcuni edifici condominiali lungo il tracciato del rio, in parte intubato e in parte a cielo aperto. Ma finora ogni tentativo si è rivelato infruttuoso.
Intanto, la Procura di Verbania continua l’inchiesta, mentre la cittadinanza resta in attesa di chiarezza su un caso che riguarda la salute del territorio e la trasparenza dell’azione pubblica.