ARCISATE – Il giorno dopo le celebrazioni del 25 Aprile, Arcisate si è svegliata con una realtà sconvolgente: muri imbrattati, citofoni marchiati, cartelli pubblici sfregiati. Nella notte, il paese è stato teatro di atti vandalici che lasciano segni profondi, simboli di odio e divisione che sembrano voler minare la serenità della comunità.
In via Cavour, sui muri delle abitazioni e nel parcheggio dove si tiene il mercato settimanale, sono comparse delle scritte blu. Nomi e cognomi di anziani residenti o ex residenti accompagnati dalla data “1984”, una cifra che, oltre a sembrare priva di senso, porta con sé una connotazione di minaccia e distorsione della memoria storica. Una violazione che tocca il cuore di una comunità che, giorno dopo giorno, ha costruito la sua storia e la sua identità.
L’attacco non si è fermato ai muri. Alla Casa di comunità di via Campi Maggiori, le scritte sono ancora più inquietanti: accuse infamanti contro persone di altre città, riferimenti alla legge Basaglia e, come se non bastasse, l’inquietante apparizione di una svastica blu tracciata accanto ai nomi. Un segno di odio che riporta alla memoria periodi bui della storia, con il tentativo di seminare paura e divisione in una giornata che avrebbe dovuto celebrare la pace e la Liberazione.
Il dolore è ancora più acuto se si considera che questi atti sono avvenuti proprio all’indomani del 25 Aprile, una data che rappresenta la lotta contro l’odio e la violenza. In un periodo di forte tensione sociale e politica, in cui il paese si prepara ad affrontare una campagna elettorale particolarmente divisiva, questi gesti sembrano voler alimentare ulteriormente il rancore e la paura.
I segnali di questa violenza non sono limitati ai muri e agli spazi pubblici. Una residente ha raccontato che già un mese fa, sui citofoni della sua abitazione, erano apparse scritte con il nome di suo padre e una data. E ora le scritte sono comparse anche sui muri, impossibili da cancellare. “Non possono essere ragazzini – ha commentato – chi ha scritto conosceva bene chi viveva e vive ancora in queste case.” La precisione e la personalizzazione delle scritte suggeriscono una conoscenza intima delle persone e dei luoghi coinvolti.
In un’altra zona di Arcisate, un’auto parcheggiata negli spazi riservati ai disabili è stata colpita duramente, con una svastica disegnata sulla carrozzeria. Purtroppo, non è la prima volta che accade, un segno tangibile della persistenza di questi atti di vandalismo e odio che segnano profondamente la comunità.