Washington, 10 ott. (Ap)- “C’è un consenso senza precedenti alla riforma sanitaria”, dichiara il presidente americano Barack Obama nel tradizionale discorso radiofonico del sabato, ammettendo nel contempo che l’opposizione all’interno del Congresso continuerà.
“Lo storico movimento per dare una vera ed efficace assicurazione sanitaria al popolo americano sta ottenendo di ora in ora un appoggio sempre maggiore con l’avvicinarsi degli ultimi giorni di dibattito”, dice ancora Obama nel suo discorso che, oltre ad essere trasmesso via radio, appare anche su Internet. Un “consenso che include tutti dai medici agli infermieri, alle industrie farmaceutiche” ma anche governatori repubblicani ed ex parlamentari del Grand old party (Gop), spiega il presidente.
I Senatori restano uniti nell’opposizione al pacchetto sanitario dei Democratici, come la maggior parte dei Repubblicani alla Camera dei Rappresentanti, ammette Obama, sottolineando però che il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, i leader della maggioranza del Senato Bob Dole e Bill Frist, tutti repubblicani, e gli ex ministri alla Sanità Louis Sullivan e Tommy Thompson, entrambi attivi sotto amministrazioni repubblicane, si sono tutti schierati a favore di una riforma della sanità. “Questi distinti leader capiscono che la riforma della assistenza sanitaria non è un problema democratico o repubblicano, ma americano che richiede una soluzione”, dice ancora Obama.
E contro gi avversari della riforma nel Congresso il presidente così si esprime: “Ci sono alcuni a Washington oggi che sembrano determinati a giocare le stesse vecchie politiche di parte, per ottenere punti in politica, anche se questo significa far gravare sul Paese un insostenibile status quo”. Uno “status quo”, prosegue, che comporta l’aumento dei costi sanitari, la diminuzione delle coperture assicurative e decisioni arbitrarie da parte delle grandi assicurazioni.
Obama due giorni fa ha avuto un fondamentale via libera sulla riforma sanitaria da parte dell’Ufficio Budget del Congresso, arrivato proprio nelle ore in cui la commissione Finanze del Senato si appresta a votare il testo. I “ragionieri” del Campidoglio di Washington hanno infatti confermato che la riforma non aumenterà di un dollaro il deficit pubblico. Al contrario, se approvata abbatterebbe il debito di 81 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Un punto decisivo che arriva proprio nelle ore in cui la commissione Finanze del Senato si appresta a votare il testo.
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