Napoli, 14 ott. (Apcom) – E’ fuggito calandosi da una finestra al terzo piano di un albergo servendosi di alcune lenzuola annodate. Sembra un film, invece è quanto ha fatto Catello Romano, il presunto killer vicino al clan D’Alessandro che avrebbe preso parte al commando che, lo scorso 3 febbraio, uccise il consigliere comunale di Castellammare di Stabia, Luigi Tommasino.
Il 19enne si sarebbe allontanato da una località protetta della Puglia dove era stato accompagnato in attesa di entrare formalmente nel piano di protezione previsto per i collaboratori di giustizia facendo perdere le sue tracce. Questo quanto riportato questa mattina da alcuni organi di stampa. Romano aveva deciso di `pentirsi’ all’alba di sabato quando confessò agli investigatori di aver preso parte al commando che uccise l’esponente del Pd e di aver partecipato ad altri quattro omicidi, tutti commessi nell’area stabiese tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. Nei suoi confronti, dunque, non fu emesso alcun fermo, ma fu accompagnato in una località segreta per evitare ritorsioni da parte del clan di Castellammare di Stabia. Era, dunque, sottoposto a sorveglianza senza, però, essere destinatario di alcuna misura cautelare.
Anche Raffaele Polito, alcune ore prima aveva deciso di collaborare con la giustizia, confessando la sua partecipazione all’omicidio Tommasino. Sempre per lo stesso delitto, sabato 10, fu fermato Salvatore Belviso mentre per Renato Cavaliere, già detenuto per altri motivi, non fu possibile eseguire il provvedimento.
Psc
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