VARESE Leonardo Bellomo, vince il Chiara Giovani. L’edizione 2009 del concorso vola a Venezia. Leonardo Bellomo, classe ’85, studia lettere a Padova, ma è nato a Venezia. La sua è una vittoria netta per un Chiara Giovani 2009 che ha raccolto oltre 300 adesionI e ha proposto un livello sempre più alto nella forma e nel contenuto dei racconti. «Buenos Aires 1977» è il titolo del coinvolgente brano scritto da Bellomo. Nelle cinque pagine del libretto verde,
che raccoglie 37 racconti scelti dalla giuria popolare, è condensata un’intensa storia sulla violazione dei diritti umani accaduta nella lontana Argentina, ma che Leonardo riesce a far vivere vicina ha chi legge. Il protagonista rivive nella deportazione il sogno da bambino di vedere il suo paese dall’alto, ma il viaggio in aereo si rivelerà solo un crudele sistema per far “sparire” dei corpi al quale, sino all’ultimo, il deportato non vuol credere: preferisce pensare che stia finalmente realizzando quel sogno.
«Ho avuto l’occasione di presentare a Venezia un libro sui diritti umani dove c’era l’intervista a un militare che aveva confessato per la prima volta quanto accaduto in Argentina in quei due anni in cui ogni mercoledì partiva un volo. Visto il tema proposto dal concorso mi è venuta in mente questa vicenda. “Volere… volare” è stato un pretesto per trattare questo specifico episodio».
SECONDE GIORGIA E SAMUELA
Seconde a pari merito Giorgia Costantini e Samuela Lepori. “Il bambino del lago”, di Giorgia Costantini, classe ‘86, di Laveno, racconta il coraggio e l’incoscienza di un 40enne ingegnere varesino emigrato a New York che all’improvviso decide di tornare a casa, al suo lago. «Ho pensato a cosa volesse dire per me “Volere… volare” e l’ho inteso come la possibilità di fare scelte senza prendere troppo tempo. E proprio in considerazione le scelte fatte il protagonista decide poi di torna a casa. Il volo è visto dunque come libertà di scegliere senza pensare troppo. Amo viaggiare e ho trascorso lunghi periodi all’estero: quando si è all’estero si vedono cose che non si vedono quando sei a casa. E in ultimo ho voluto riproporre il bel rapporto che ho con i miei nonni». Samuela Lepori classe ’85, è di Cannobbio in Svizzera e frequenta Lingue e lettere straniere a Bologna. «Per “Ove osano le tartarughe” mi sono ispira Giangi: la tartaruga di mio suocero. E l’indolente del racconto sono io. In effetti anche per concorrere al Chiara ho aspettato l’ultima sera prima della scadenze: le scadenze mi fanno pressione, ma non ero sicura che arrivasse».
TRE PER TERZI
Al terzo posto un altro ex aequo tra Denis Barbieri, Mattia Bertoldi, Federico Storni. Denis Barbieri di Azzio, classe ’89, è studentessa in lettere e filosofia all’Università degli studi di Milano, nel racconto “Volere… volare” affronta il problema anoressia: «un tema che fa pensare. Capita di sentire di ragazze che muoiono per una cosa del genere e volevo far capire che non ne vale la pena, che le cose che sembrano apparentemente belle portano da tutt’altra parte». Mattia Bertoldi di Vezia in Canton Ticino, classe ’86, studia lettere a Zurigo. Il suo “Il volo del calabrone”, racconta di un bambino malato di tumore. «Ricordo il momento in cui mi è venuto in mente: vedevo il trailer di “Il Curioso Caso di Benjamin Button”. Ho messo a tema il cancro che colpisce i bambini e che loro affrontano con una certa leggerezza e semplicità». Federico Storni, di Bigorio in Svizzera, è del 1984 e ha scritto il brano “Due chiacchiere con Dio”: «è un testo in parte autobiografico scaturito da una lite con mio padre che mi aveva detto “sei indolente”. Allora mi sono chiesto cosa può fare l’indolente per esorcizzare il problema? Forse scrivere questo racconto mi ha aiutato i questo senso».
Elena Botter
v.colombo
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