Lettere gettate nel boscoNei guai postino svogliato

CARNAGO La polizia locale risolve il “caso” della posta buttata nei boschi di Castronno. Arrivando a identificare il presunto responsabile, un 18enne di Gallarate, nel giro di ventiquattrore. E restituendo ai legittimi destinatari qualcosa come 170 lettere, tra cui raccomandate, bollette, comunicazioni Inps e Inail di primaria importanza. Merito del fiuto degli agenti che grazie ad una serie di indagini serrate hanno evitato che la corrispondenza potesse andare persa. Tutto ha inizio mercoledì. Quando al comando della polizia locale è arrivata la segnalazione di tre sacchi di posta abbandonati un’area boschiva del Comune.

Una zona periferica, nella frazione di Sant’Alessandro, denominata località Collodri. Lì, infatti, gli agenti hanno ritrovato i tre sacchi colmi di corrispondenza abbandonati al proprio destino. Così le lettere sono state subito poste sotto sequestro, convalidato poi dalla procura della Repubblica di Varese informata del caso. Scorrendo l’enorme quantità di posta si è così scoperta la provenienza: l’ufficio postale di Carnago. Ed è stata persino circoscritta la data, attorno alla quale, quei sacchi erano stati abbandonati: un periodo che oscilla tra la fine di agosto e i primissimi giorni di settembre. Le lettere, in pratica, giacevano nei boschi di Castronno da ormai quasi quaranta giorni. Incrociando tutti i dati in loro possesso e interessando del caso anche le Poste gli agenti sono poi riusciti a risalire al responsabile dell’abbandono della corrispondenza.

Il presunto responsabile, a cui nelle scorse ore è stato notificato un avviso di garanzia dalla procura di Varese, è un 18enne di Gallarate. Assunto come portalettere a termine, con un contratto di tre mesi a cavallo dell’estate proprio all’ufficio postale di Carnago, stando a quando emerso finora, avrebbe poi abbandonato la corrispondenza invece che consegnarla. Con una serie di disagi non indifferenti per i cittadini di Carnago che da oltre un mese aspettavano notizie di bollette,

certificati bancari e altre comunicazioni importanti. Saranno ora i magistrati a dover fare piena luce sull’episodio: sono due infatti le ipotesi all’origine del gesto. La prima è riconducibile all’incapacità di far fronte alla mole di lavoro che avrebbe spinto il postino “interinale” a disfarsi della corrispondenza in eccesso. La seconda, invece, parla di dissapori con le Poste e di una sorta di vendetta. In ogni caso il suo piano è fallito: perché proprio gli agenti della polizia locale di Castronno hanno consegnato nelle scorse ore la posta ai legittimi proprietari.

b.melazzini

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