Spazio; Onu, “spazzatura” in orbita problema sempre più grave


Vienna, 19 feb. (Ap)
– Con oltre 19mila oggetti in orbita
terrestre – di cui appena 900 satelliti ancora integri, se non
tutti funzionanti – la “spazzatura spaziale” sta diventando un
problema sempre più serio, come dimostra la collisione fra due
satelliti avvenuta lo scorso 10 febbraio: il Comitato dell’Onu
per l’Utilizzo pacifico dello spazio si è riunito a Vienna per
discutere una soluzione, senza che al momento nessun Paese membro
si sia impegnato formalmente.

Secondo gli specialisti le possibili strategie sono due: il
recupero della maggior massa possibile di detriti e frammenti
oppure una condivisione delle informazioni sulla loro
localizzazione, in modo da minimizzare la possibilità di
collisioni future.

La prima, oltre al problema pratico di come far rientrare
nell’atmosfera i detriti, è costosa e rischiosa: durante il
recupero i pezzi più grandi potrebbero infatti frammentarsi
ulteriormente causando maggiori problemi (anche un pezzo di
metallo di un centimetro di diametro è potenzialmente distruttivo
date le elevate velocità orbitali: la recente collisione ne ha
creati circa un migliaio).

La seconda dipende dalla buona volontà dei Paesi membri di
rivelare l’esatto posizionamento dei propri satelliti – anche
militare – e ogni altro dato riguardante eventuali frammenti: in
questo senso l’Agenzia Sapziale Europea ha lanciato il programma
Space Situational Awareness, che mira alla sorveglianza della
zona interessata.

Secondo gli esperti servirebbe tuttavia un sistema globale
integrato, proposta su cui fino ad ora solo Stati Uniti e Francia
hanno espresso un qualche interesse, senza che nessun Paese abbia
però manifestato un sostegno ufficiale all’iniziativa.

Mgi

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