Los Angeles, 27 ott. (Apcom) – Dopo l’anticipo – e le polemiche – seguite alla pubblicazione del singolo “This is hit”, esce oggi l’omonimo doppio album di Michael Jackson, testamento musicale del “Re del pop”; domani sarà invece la volta del documentario.
Il doppio cd è in realtà una raccolta dei maggiori successi con alcuni brani inediti, la maggior parte in versione demo, tra i quali la “title track”, scelta dalla Sony anche come singolo. Ma al contrario di quanto creduto dalla casa discografica, la canzone non era affatto inedita, ma un pezzo scritto a quattro mani con Paul Anka e rifilato nel 1991 alla cantante Safire, con il titolo “I never heard”.
Il più sorpreso è stato lo stesso crooner canadese (autore di
evergreen quali “Diana” o “Put your head on my shoulder”), che ha immediatamente alla casa discografica di correggere i “credits” sul cd, che indicano Jackson come solo autore – e di pagargli i diritti. Anka e Jackson scrissero al canzone nel 1983, all’epoca di “Off the wall”: originariamente doveva finire su un album di duetti dello stesso Anka ma “Jacko” si portò via i nastri: il cantante canadese minacciò di fare causa e in solo seguito riebbe indietro i master.
“This is it” è basata invece su un demo con la sola voce e
pianoforte di Jackson, ai quali è stato poi aggiunto un
arrangiamento orchestrale e i cori degli altri fratelli di
“Jacko”: nessuno alla Sony si è accorto che la canzone era
identica a “I never heard” con alcune (seppure sostanziose)
modifiche al testo. Da notare che Jackson non era affatto convinto della bontà della canzone, tanto da non includerla in nessun disco, e che nella versione di Safire – che la ebbe in omaggio da Anka – non ebbe alcun successo.
Quanto al film, è costato alla Sony 60 milioni di dollari e verrà proiettato domani al Nokia Theater di Los Angeles: i biglietti sono andati a ruba, complice anche l’intenzione della casa discografica di mantenerlo sugli schermi solo per due settimane; un gruppo di fan su internet ha tuttavia invitato a boicottare il documentario, che non sarebbe per nulla fedele alla realtà degli ultimi due mesi di vita di “Jacko”.
(con fonte Afp)
Mgi
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