Ginevra, 22 gen. (Apcom) – Nel 2008 le catastrofi naturali,
cicloni, inondazioni e terremoti, hanno provocato 235.816 morti.
Lo riferisce il Centro di ricerche sull’epidemiologia delle
catastrofi di Louvain, in Belgio, che hanno presentato il
bilancio delle vittime nel 2008, il più pesante dallo tsunami che
ha colpito le coste del sud est asiatico nel 2004.
Nel maggio scorso due catastrofi naturali si sono abbattute
sulle Birmania e sulla Cina. Il paese dell’Asia sudorientale è
stato attraversato dal ciclone Nargis che ha lasciato dietro di
sè una scia di distruzione e morte: le vittime accertate sono
state 138.366, In Cina la provincia del Sichuan è stata scossa da
un violento terremoto di magnitudo 7,8 della Scala Richter. Il
bilancio ufficiale è stato di 87.476 morti.
“È triste pensare che le perdite umane e i danni economici
sarebbero potuti essere significativamente di meno se gli edifici
in Cina, in particolare le scuole e gli ospedali, fossero stati
costruiti in modo da resistere meglio al sisma”, ha dichiarato
Salvano Briceño, direttore del segretariato dell’Onu, incaricato
di elaborare strategie in attesa di ridurre le conseguenze delle
catastrofi naturali. “Un sistema di allarme precoce (dei cicloni)
così come una buona preparazione della popolazione avrebbe anche
potuto salvare molte vite in Birmania”, ha aggiunto.
Le altre 319 catastrofi naturali registrate nel 2008 hanno
provocato meno di 10.000 morti. Le peggiori sono state le
inondazioni in India tra luglio e agosto (con 1.963 morti) e
l’ondata di gelo in Afghanistan a gennaio (con 1.317 morti).
(Fonte Afp)
Bla
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