Nell’ultima risposta ad una lettrice, preoccupata per la sicurezza della propria figlia quando va in discoteca, e soprattutto nel “dopo discoteca” (anche alla luce dei recenti episodi di cronaca), abbiamo anticipato l’attivazione di un servizio innovativo che noi di Europa Investigazioni abbiamo messo a punto negli ultimi anni. E che sta riscuotendo un discreto successo tra i genitori.
Si tratta di servizi di accompagnamento e vigilanza privati studiati “su misura”, in base alle esigenze del singolo cliente. Così, se un genitore vuole, può commissionarci per una serata o per un certo periodo di tempo, il compito di “accompagnare” in modo del tutto discreto e invisibile il proprio figlio o la propria figlia, garantendosi così la tranquillità per l’incolumità degli stessi. Come avrete capito, non si tratta di un servizio di “bodyguard” classico, come ci hanno abituato certi film e che a volte viene esibito come “status symbol”.
I nostri addetti alla sicurezza personale hanno maturato una notevole esperienza in questo campo e sono in grado di “scortare” senza “farsi notare”; sono stati addestrati innanzitutto per prevenire e nel contempo per garantire un pronto intervento immediato in caso di necessità. Un’altra lettrice ci scrive , invece, preoccupata per dei comportamenti di stalking nei confronti della propria figlia e ci chiede come deve comportarsi. “Non so più cosa fare, le abbiamo tentate tutte, ho il terrore che quel ragazzo faccia del male a mia figlia”. Premesso che il primo intervento deve sempre essere quello di rivolgersi, mediante una denuncia, alle forze dell’ordine, le sole titolate ad affrontare in termini legali la situazione. Se, poi, ci si vuole garantire un’ ulteriore sicurezza, aggiuntiva e non alternativa rispetto alla prima, ci si può benissimo rivolgere ad un Istituto Privato di Investigazioni e Sicurezza, assicurandosi, innanzitutto, che sia autorizzato ad operare dalla Prefettura e possegga tutti i requisiti previsti dalla Legge, gli unici che possono assicurare la serietà di azione e la collaborazione con le forze dell’ordine, per una sinergia degli interventi di indagine e prevenzione.
Riflettevo su un fatto: da tempo è ormai entrata a far parte delle nostre abitudini la pratica di stipulare polizze assicurative per garantirci contro eventi calamitosi, malattie, infortuni e furti, quasi che il rimborso economico sia la nostra unica preoccupazione. Per garantirci questo rimborso siamo disposti a spendere preventivamente molti quattrini. Quando si tratta, invece, di prevenire eventi criminosi nei nostri confronti o dei nostri cari, indugiamo: abbiamo forse delle remore nello spendere per questi servizi?
Ritengo, invece, che i soldi spesi per prevenire dei danni (fisici o morali) nei nostri confronti e nei confronti dei nostri cari, siano ben spesi, al pari se non meglio di quelli per l’assicurazione medica o contro gli infortuni. Infatti, quando un evento dannoso ci colpisce nel profondo dei nostri affetti, non vi è risarcimento economico che vi possa porre rimedio; mentre, al contrario, aver investito un po’ del nostro denaro per garantirci che lo stesso non possa accadere è sicuramente un impiego più utile e proficuo. Da tempo questa mentalità di “prevenzione”, anziché di “risarcimento “, è entrata nelle abitudini dei cittadini di cultura anglosassone ed anche nella vicina Confederazione Elvetica mentre, da noi, è ancora agli albori.
Spero che questa mia riflessione contribuisca a produrre un cambiamento di abitudini che vada nella direzione di assicurare una maggior sicurezza per noi ed i nostri cari.