Bruxelles, 30 ott. (Apcom) – La presidenza di turno svedese dell’Ue ha messo sul tavolo del Consiglio europeo, in corso a Bruxelles, una nuova bozza di conclusioni sul clima, con una nuova formulazione sulla ‘ripartizione dell’onere’ (‘Burden sharing’) fra gli Stati membri per quanto riguarda i finanziamenti per i paesi in via di sviluppo. La nuova formulazione, definita dalla presidenza durante la notte, mira a venire incontro alle esigenze dei paesi membri dell’Est, che ieri sera si erano opposti a una precedente bozza, mettendo più enfasi sulla necessità di tener conto della loro “capacità contributiva”. Nuove concessioni sono fatte anche per quanto riguarda gli ‘aiuti d’urgenza’ per il periodo 2010-2012.
Inoltre, così come volevano Germania, Francia e Italia (e contrariamente agli auspici della presidenza svedese, dei paesi nordici, della Gran Bretagna e del Belgio), le cifre del contributo dell’Ue al sostegno finanziario internazionale per i paesi in via di sviluppo non sono ancora definite con precisione nella nuova bozza, che si limita a “prendere atto” delle stime già note della Commissione europea, secondo cui saranno necessari fra i 22 e i 50 miliardi di euro all’anno di finanziamenti pubblici a livello globale, su un fabbisogno totale di 100 miliardi di euro all’anno (la differenza verrebbe assicurata dal mercato internazionale dei diritti di emissione di CO2 e dagli investimenti propri dei paesi in via di sviluppo).
VGP
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