Catanzaro, 23 feb. (Apcom) – Doveva essere una serata tranquilla
con amici e alla fine è stata una tragedia, per un banale e
stupido scherzo di carnevale. Per questo motivo è morto
Massimiliano Citriniti: non hanno dubbi gli investigatori della
squadra mobile del capoluogo calabrese che hanno chiuso le
indagine nel giro di poche ore, assicurando alla giustizia i
presunti autori del gesto.
A finire in manette sono stati Gianluca Passalacqua, 23 anni,
catanzarese di etnia rom, e suo cognato V.B., di 17 anni, anche
lui appartenente alla comunità rom della zona, che controlla
anche il traffico criminale nel quartiere. La prima, ancora
incompleta, ricostruzione dei fatti operata dalla polizia e’
stata resa nota nel corso di una conferenza stampa, tenutasi in
questura stamattina.
La tragedia si è consumata nella tarda serata di ieri: erano
circa le 19 e, all’interno del centro commerciale “Le Fornaci”, a
Catanzaro Lido, i locali sono aperti. Il posto era gremito di
bambini in maschera. Il 24enne studente universitario aveva con
sè una bomboletta spray di quelle che si usano proprio per gli
scherzi di carnevale, e con un lancio di quella schiuma ha
colpito lo zingaro minorenne, il quale ha reagito in maniera
alquanto violenta, colpendo il giovane con uno schiaffo. I due
poi sono stati separati e sembrava che la situazione fosse
tornata alla normalità.
Ma lo zingaro che aveva subito ‘l’affronto’ non era per niente
rassegnato, così ha avvertito il cognato che lo ha raggiunto
subito facendosi dare man forte e aspettando che Massimiliano
Citriniti lasciasse il centro commerciale, per affrontarlo
nuovamente chiedendogli spiegazioni. Una lite improvvisa, un
‘chiarimento’ a cui con molta probabilità hanno partecipato anche
altre persone al momento ancora ignote. Poi Passalacqua ha
impugnato il coltello e ha scagliato un unico fendente contro il
giovane universitario, che si è accasciato a terra in una pozza
di sangue.
Soccorso da un ambulanza del 118 il giovane è morto poco dopo il
ricovero in ospedale. Mentre sulla scena del crimine non rimaneva
traccia di quanto accaduto. Le indagini, a questo punto,
proseguono in maniera serrata, per venire a capo di quante
persone abbiano partecipato alla rissa e di chi esattamente abbia
impugnato l’arma che ha ucciso Citriniti, su cui la polizia
scientifica sta lavorando per il rilievo delle impronte.
fmc
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