G-20; Ue d’accordo:si a maggiore sorveglianza soggetti finanziari


Berlino, 23 feb. (Apcom)
– L’Europa si avvicina al vertice del
G20 in programma a inizio aprile a Londra con un un chiaro
messaggio: occorre riscrivere le regole della finanza
internazionale e ristabilire la fiducia sui mercati. Per
riuscirci, i membri europei del G20 hanno messo a punto a
Berlino un catalogo di misure tra cui spiccano soprattutto la
necessità di sorvegliare tutti gli attori e i prodotti
finanziari, di combattere efficacemente i paradisi fiscali,

di
rivedere i sistemi di retribuzione dei manager e di aumentare i
mezzi a disposizione del Fondo monetario internazionale.
L’aspetto su cui ha insistito soprattutto la Germania, padrona di
casa, è la sorveglianza di quegli attori finanziari da cui
possano derivare rischi per l’intero sistema, a cominciare dagli
hedge-fonds. “Tutti i mercati e prodotti finanziari e tutti gli
attori devono essere sottoposti a sorveglianza o
regolamentazione, senza eccezioni e indipendentemente da dove si
trovi la loro sede”, si legge nel riassunto della discussione
diffuso a fine conferenza. Per le agenzie di rating dovrebbe
valere l’obbligo di registrazione e di controllo, precisa il
testo.
Altra misura su cui i leader riuniti a Berlino hanno trovato
un’intesa è la lotta ai paradisi fiscali. Come spiegato dal
cancelliere Angela Merkel in conferenza stampa, dovrebbe essere
sviluppato un sistema di sanzioni per colpire “le giurisdizioni
non cooperative”.
Accordo anche sul no a tendenze protezionistiche, sull’invito
alle banche a creare una sorta di “riserve-cuscinetto” in tempi
di crescita, così da affrontare meglio i periodi di crisi, e
sulla necessità di riformare i meccanismi di bonus per i manager,
per impedire che siano premiate delle operazioni finanziarie
altamente rischiose.
I partecipanti hanno inoltre deciso di raddoppiare le risorse del
Fondo monetario internazionale, affinché l’Fmi sia in grado di
aiutare i suoi membri in difficoltà in modo veloce e flessibile.

A riassumere il clima respirato oggi a Berlino è stato il
presidente francese Nicolas Sarkozy. Il G20 di Londra, di cui
l’appuntamento tedesco rappresentava un tappa preparatoria, sarà
un incontro decisivo, perché “questa è la nostra ultima
possibilità. Non possiamo permetterci di fallire”, ha detto
Sarkozy in conferenza stampa.
A fargli eco è stato il premier britannico Gordon Brown, che non
ha esitato a parlare dell’esigenza di un “New Deal”. Per
combattere e prevenire le crisi, ha aggiunto Brown, “le
istituzioni internazionali dovranno avere almeno 500 miliardi di
dollari.
Visibilmente soddisfatta Frau Merkel, che è riuscita a strappare
ai colleghi l’appoggio alla sua proposta di una “Carta” per un
nuovo ordine economico globale. La cancelliera ha inoltre
sollecitato la creazione, al più tardi entro il G20 di inizio
aprile a Londra, di una lista di cosiddetti paradisi fiscali.
Dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, è poi
arrivato l’annuncio che “non c’è un pericolo imminente” di
insolvenza di uno Stato nella zona euro.
Il premier Silvio Berlusconi ha sottolineato dal canto suo la
necessità “di stabilire al più presto nuove regole ed evitare la
tentazione del protezionismo”. “Il mio paese si trova in una
situazione migliore rispetto a quanto emerso dalle preoccupazioni
dei colleghi. Il nostro sistema bancario, infatti, è solido e non
ha subito l’effetto di titoli tossici”, ha poi continuato il
premier, che si è detto soddisfatto dell’incontro. Uno degli
aspetti positivi della conferenza è che c’è la volontà da parte
di tutti di agire congiuntamente, ha spiegato. Berlusconi ha poi
annunciato l’idea di presentare i risultati del vertice di
Berlino all’amministrazione Usa già prima di aprile. Comunque, ha
precisato, si tratta di un’idea, non di una decisione già presa.

Al vertice di Berlino hanno preso parte i capi di Stato e di
governo di Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna, il premier
spagnolo José Luiz Rodriguez Zapatero, quello olandese Jan Peter
Balkenende e quello ceco Mirek Topolanek, il presidente
dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker e quello della Commissione
Ue, José Manuel Barroso e infine il presidente della Banca
centrale europea, Jean-Claude Trichet.
I risultati saranno presentati al vertice europeo straordinario
in programma domenica prossima.

Aal

MAZ

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