Bruxelles, 3 nov. (Apcom) – Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è volato oggi a Bruxelles per sostenere la candidatura di Massimo D’Alema ad Alto rappresentante della Politica estera dell’Unione, un nuovo posto creato dal Trattato Ue di Lisbona, proprio nel giorno in cui la Repubblica ceca – prima con la decisione della sua Corte costituzionale e poi la firma del suo presidente Vaclav Klaus – ha rimosso gli ultimi ostacoli alla sua entrata in vigore.
Bersani ha fatto capire, d’altra parte, di non essere disponbile ad eventuali accordi sottobanco con la maggioranza (per esempio sulla riforma della Giustizia) in cambio dell’appoggio di Palazzo Chigi a D’Alema; un appoggio da lui considerato normale e doveroso per qualunque governo europeo, quando si tratta di sostenere un proprio cittadino (quale che sia la sua collocazione politica) per un così alto incarico Ue. La questione D’Alema, ha detto il segretario Pd, “nasce e si conclude in Europa”, senza nessuna dimensione di politica interna. D’altra parte, Bersani ha detto di non aver “mai parlato della candidatura con il premier Silvio Berlusconi”.
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