Bruxelles, 3 nov. (Apcom) – La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha emesso oggi una sentenza nella quale stabilisce che esporre il crocifisso nelle classi della scuola pubblica è contrario al diritto dei genitori di educare i loro figli secondo le proprie concezioni religiose, e al diritto degli alunni alla libertà di religione.
Immediata la replica del ministro dell’Istruzione MariaStella Gelmini che attacca la corte :”Nel nostro Paese nessuno vuole imporre la religione cattolica e tantomeno la si vuole imporre attraverso la presenza del crocifisso. E` altrettanto vero che nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità”.
Il caso riguarda un ricorso di una cittadina italiana, Soile Lautsi,residente ad Abano Terme, che aveva protestato, durante l’anno scolastico 2001-2002, per la presenza del crocifisso nelle classi dei suoi figli, che considerava contraria al principio di laicità dello Stato. Nel maggio 2002, la direzione della scuola aveva deciso di lasciare il crocifisso nelle classi, e in questo senso si era espressa più tardi una circolare del Ministero della Pubblica istruzione indirizzata a tutti i direttori delle scuole pubbliche.
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MAZ
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