Afghanistan/Karzai rieletto, ora attesa decisione su rinforzi Usa

Washington, 3 nov. (Ap-Apcom) – Il ballottaggio afgano è stato annullato per defezione dello sfidante. Hamid Karzai, senza avere la maggioranza, è stato proclamato vincitore e rieletto ‘d’ufficio’ alla presidenza dell’Afghanistan. L’ambasciata degli Stati Uniti a Kabul prende atto, e manda a dire che spera di collaborare sulle riforme. Mentre piovevano le congratulazioni della comunità internazionale, Barack Obama, da Washington, fa sapere che Karzai è “un presidente legittimo”, ma il tono degli Stati Uniti è decisamente freddo.

Alla fine di un incontro con i suoi consiglieri economici, Obama richiesto di un commento ha replicato “Sono certo che avrò qualcosa da dire nelle prossime settimane”. Poi la Casa Bianca ha annunciato che il presidente avrebbe chiamato Karzai e ribadito la “legittimità” della sua nomina. Ma il portavoce Robert Gibbs ha messo qualche puntino sulle i: d’ora in poi si avvieranno “colloqui su alcuni aspetti difficili” della cooperazione, come la corruzione.

La frenetica settimana si è conclusa con una soluzione forse inevitabile, ma certo non perfetta della telenovela delle elezioni afgane. Con la rielezione di Karzai, si elimina per Washington un grosso ostacolo davanti all’attesissima decisione di Obama sull’invio di rinforzi in Afghanistan. D’altra parte, il presidente si trova a cooperare con un governo che al di là delle dichiarazioni di facciata appare poco legittimato e molto indebolito. Al primo turno, quando Karzai (al netto di brogli) avrebbe ottenuto il 49,67% dei voti, si era recato alla urne solo il 38% degli elettori.

Il comandante americano in Afghanistan, generale Stanley McChrystal, chiede l’invio di altri 40.000 soldati oltre ai 60.000 già nel paese. La decisione strategica sull’invio di rinforzi sembrava rimandata a dopo il ballottaggio. Si tratta ora di vedere se Obama annuncerà già nei prossimi giorni la sua decisione o continuerà a rimandarla. In settimana sono previste nuove consultazioni sulla strategia afgana, e se le modalità del ritorno al potere di Karzai non piacciono alla Casa Bianca, è evidente che l’amministrazione Usa si era già rassegnata da settimane a continuare la collaborazione con l’attuale governo di Kabul.

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MAZ

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