Gaza, 12 nov. (Ap-Apcom) – Il portavoce del movimento radicale islamico palestinese Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato oggi che il suo gruppo si è opposto allo svolgimento delle elezioni palestinesi in programma a fine gennaio: il responsabile di Hamas ha motivato questa posizione col fatto che le consultazioni elettorali sono state annunciate unilateralmente dall’Autorità nazionale palestinese che fa capo al rivale, Abu Mazen, senza concordarle con Hamas. Lo stesso portavoce ha quindi precisato che “senza riconciliazione non ci saranno elezioni”.
Oggi la Commissione Elettorale centrale palestinese ha annunciato di “non essere in grado” di garantire lo svolgimento della consultazione elettorale parlamentare e presidenziale fissata per il 24 gennaio prossimo. Il presidente della Commissione, Hassan Nasser, ha detto di avere già informato tutte le fazioni palestinesi sulle ragioni che rendono
impossibile tenere le consultazioni nella data stabilita. Nasser ha quindi spiegato la causa: “Non ci è stato permesso di andare a Hamas per svolgere il nostro lavoro”, ha detto alla tv araba al Jazeera.
Giovedi scorso Abu Mazen, presidente palestinese uscente, aveva annunciato la sua decisione di non candidarsi per queste elezioni: una decisione seguita da indiscrezioni del suo entourage che parlavano di dimissioni dalla sua carica addirittura prima delle elezioni. L’eventuale rinvio delle elezioni, che sembra ormai certo, complicherebbe ulteriormente le cose. Stando alla costituzione dell’Anp, infatti, nel caso di un abbandono del presidente in carica, il nuovo presidente diventerebbe la seconda carica istituzionale: ovvero, il presidente del parlamento palestinese che è Aziz Dweik, dirigente di Hamas.
Questo sembrerebbe rendere ancor più probabile un prolungamento nel potere di Abu Mazen, anche perché Dweik, secondo la costituzione palestinese, potrebbe a sua volte indire le elezioni entro 60 giorni. Cosa che darebbe ad Abu Mazen un’ulteriore ragione per restare.
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