Ue/ Napolitano cita Miliband: Serve forte politica estera europea


Napoli, 14 nov. (Apcom)
– Il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, ribadisce “la necessità di dare corpo sul serio a una
politica estera e di sicurezza dell’Unione europea”. Per farlo,
nel corso della lectio magistralis all’Università Orientale di
Napoli, il capo dello Stato cita per tre volte il ministro degli
Esteri britannico David Miliband, che nelle scorse settimane è
stato considerato uno dei possibili candidati proprio a ricoprire
il ruolo di ministro degli Esteri dell’Ue, ruolo cui aspira anche
l’ex premier Massimo D’Alema.

Napolitano ricorda che l’obiettivo di una politica estera comune
era presente anche nel Trattato di Maastricht: “Non fu una
forzatura illusoria” ma, secondo il capo dello Stato, “una
intuizione anticipatrice cui avrebbe dovuto e deve ancora seguire
un forte supplemento di volontà politica. Il che è indispensabile
anche per progredire, come Unione, ben più conseguentemente di
quanto non si sia fatto finora verso una politica di difesa
comune e una vera e propria difesa comune”. Il presidente della
Repubblica ha osservato che certi oneri “l’Europa non li può
lasciare sulle spalle degli Stati Uniti”.

“Delle potenzialità dell’Europa – ha sottolineato Napolitano –
di quel che l’Europa rappresenta ha dato una felice sintesi il
ministro degli Esteri britannico David Miliband in un discorso di
poche settimane fa” in cui affermava che “i Paesi dell’Ue
sostengono quasi il 40% del bilancio delle Nazioni Unite e quasi
due terzi dell’aiuto allo sviluppo mondiale. Il mercato unico ci
dà una decisiva influenza nei negoziati sul commercio o
sull’ambiente. Abbiamo due milioni e mezzo di uomini e donne in
armi e 40mila diplomatici che operano in 1.500 missioni nel
mondo”.

Sul potenziale evidenziato da Miliband, secondo Napolitano, “si
può far leva perché l’Europa conti nel mondo globale, purché –
precisa il capo dello Stato – si riconosca quel che Miliband ha
detto a proposito del Regno Unito: o ci impegniamo insieme a
‘guidare una forte politica estera europea o, perdendoci
nell’orgoglio, nella nostalgia e nella xenofobia, vedremo
declinare il nostro ruolo nel mondo’. Se è vero per il Regno
Unito quel che ha rilevato il suo ministro degli Esteri, il
rilievo vale per ogni anche grande Stato membro dell’Ue”.

Napolitano infine mutua da Miliband anche le conclusioni della
sua lectio magistralis quando mette in guardia dal rischio per
gli Stati membri dell’Ue di diventare “spettatori” in un mondo
guidato da Stati Uniti e Cina o da altre potenze in crescita.

red

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