Napoli, 18 nov. (Apcom) – Oltre un milione e 700mila bambini vivono in povertà nel nostro Paese. Lo rivela il secondo rapporto supplementare all’Onu su ‘I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia’, presentato oggi a Napoli dal gruppo Crc, un network di 86 organizzazioni del terzo settore che fa capo a Save the children Italia.
Secondo stime ufficiali i minori in condizioni di povertà sono un milione 728mila, pari al 23% della popolazione povera. Il 61% di questi bambini ha meno di 11 anni e il 72% risiede nel Meridione. A rischio povertà, sfruttamento e caduta nell’illegalità sono inoltre molti minori stranieri, soprattutto i ‘non accompagnati’: 7.797 quelli ufficialmente registrati dal Comitato minori stranieri 2008. Gravi fenomeni di sfruttamento e abuso, si legge nel rapporto, come la tratta a scopo di sfruttamento sessuale, la mendicità e il lavoro nero coinvolgono anche molti minori. Sono stati 938 gli under 18 assistiti e protetti tra il 2000 e il 2007. Fenomeno inquietante è poi la pedopornografia online che continua a essere in continua espansione nonostante l’acquisita consapevolezza e l’impegno per il suo contrasto da parte delle istituzioni e delle forze di polizia, sia a livello nazionale sia internazionale.
Secondo quanto diffuso durante la conferenza nazionale che si è aperta oggi nel capoluogo campano sono, inoltre, “a rischio di discriminazione particolari gruppi di minori, come i minori migranti e i minori residenti in regioni meno ricche. Non adeguatamente tutelato è il diritto alla partecipazione dei bambini e l’ascolto, in particolare, nell’ambito dei procedimenti giudiziari, dove i minori sono spesso coinvolti sia come autori di reato, sia come parte offesa o vittime di reati sessuali. Il motivo è da ricercare, secondo quanto sostenuto dal rapporto, nel fatto che non vi siano livelli di omogeneità e uniformità applicativa nei Tribunali degli strumenti di tutela speciale previsti dall’ordinamento italiano. L’Italia, infine, non ha approvato il nuovo piano nazionale infanzia che dovrebbe essere adottato, invece, ogni due anni. Per quanto riguarda il nostro Paese l’ultimo piano risale al 2000-2004.
Psc/Sar
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