Trieste, 23 nov. (Apcom) – Gianfranco Fini insiste: “Al centro dell’azione politica non ci può che essere la dignità umana e questo deve avvenire senza nessuna distinzione di sesso, razza e religione e opinioni”. Questo il passaggio finale dell’intervento del presidente della Camera all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Trieste.
Dopo le polemiche scoppiate sabato scorso per l’epiteto “stronzo” affibbiato a chi non rispetta gli immigrati, Fini è tornato oggi sul tema spiegando che la convivenza degli stranieri è “uno scenario” che dovrà “inevitabilmente” essere affrontato in futuro e in questo quadro “la nostra Costituzione è chiamata ad evolversi”. Bisognerà riflettere sui processi per inquadrare in una nuova concezione giuridica i diritti politici di chi “non è ancora cittadino”.
Il presidente della Camera accenna alla “forti divergenze che si registrano tra le forze politiche sul tema” ma osserva: “E’ doveroso, prima ancora che necessario, richiedere a coloro che vivono fra noi, e non sono ancora cittadini italiani, l’adempimento di tutti i doveri che la legge e la Costituzione prescrivono”. Ovvero “quegli obblighi di rispetto e solidarietà cui essi stessi hanno pieno diritto in quanto persona, al di là di essere o meno cittadini”.
Mda/Fva
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