M.O./ Israele offre blocco parziale colonie: no dei palestinesi


Gerusalemme, 25 nov. (Apcom)
– Sotto pressione americana, il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha proposto oggi un congelamento parziale delle colonie per dieci mesi in Cisgiordania nel tentativo di rilanciare il processo di pace, un’iniziativa nata morta per il ‘no’ dei palestinesi che la ritengono insufficiente.

Netanyahu ha chiesto al suo gabinetto di sicurezza, che riunisce i più importanti ministri del governo, di “approvare il congelamento temporaneo dei nuovi permessi di costruzione nella Giudea-Samaria (nome biblico della Cisgiordania, ndr) per dieci mesi”, ha precisato un comunicato dell’ufficio del premier. “Non è una iniziativa semplice nè aisé, ma contiene più vantaggi che inconvenienti”,ha spiegato lo stesso Netanyahu. “Ci permette di mostrare al mondo una semplice verità, ovvero che il governo israeliano intende aprire dei negoziati con i palestinesi e che le sue intenzioni di arrivare ad una pace sono serie”, ha dichiarato ancora Netanyahu, citato nel comunicato.

Gli Stati Uniti hanno reagito favorevolmente, affermando di sperare che l’offerta di Netanyahu “condurrà ad un rilancio” del processo di pace, ha detto all’Afp un funzionario della Casa Bianca in condizione di anonimato.

Ma l’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha respinto qualsiasi proposta israeliana di un congelamento temporaneo o parziale delle colonie nei territori palestinesi occupati prima ancora dell’annuncio ufficiale del premier israeliano. Il comunicato non menziona del resto la sospensione delle costruzioni nel settore orientale di Gerusalemme, a maggioranza araba e annesso da Israele nel giugno 1967, una questione non negoziabile per i palestinesi che vogliono fare di Gerusalemme est la capitale del loro futuro Stato. “L’esclusione di Gerusalemme è un problema molto, molto serio per noi. Israele deve smettere di violare le leggi internazionali”, ha sottolineato il Primo ministro dell’Anp Salam Fayyad, un moderato, durante una conferenza stampa a Ramallah (Cisgiordania).

I palestinesi esigono un blocco totale delle costruzioni in Cisgiordania e a Gerusalemme est prima di tornare al tavolo dei negoziati di pace, sospesi da circa un anno nonostante gli sforzi dell’amministrazione americana per rilanciarli.

La dichiarazione di Netanyahu “non significa un blocco delle colonie perché Israele proseguirà la costruzione di 3.000 appartamenti e di edifici pubblici in Cisgiordania ed esclude Gerusalemme”, ha dichiarato all’Afp il principale negoziatore palestinese Saeb Erekat. Lo Stato ebraico deve “cessare tutte le attività di costruzione, comprese quelle relative alla crescita naturale e quelle di Gerusalemme est” per consentire la ripresa dei colloqui di pace, ha insistito Erekat da Buenos Aires dove è in visita ufficiale.

Israele considera Gerusalemme, compresa la parte orientale, la cui annessione non è riconosciuta dalla comunità internazionale, sua capitale indivisible.

Ihr

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