Bruxelles, 30 nov. (Apcom) – Il ministro svedese per l’Immigrazione e l’asilo e presidente di turno del Consiglio Affari interni e di giustizia dell’Ue ha detto ai colleghi dei Ventisette, oggi a Bruxelles, che il risultato del voto svizzero contro la costruzione dei minareti nella Confederazione elvetica è “un segnale negativo”, sottolineando che “la libertà religiosa è un principio fondamentale, a prescindere dal credo”.
“Rischiamo di costruire delle visioni contraddittorie, e non so se è quel che vogliamo: meglio prendere decisioni più avvedute, e forse è meglio che siano le istituzioni a prenderle”, ha detto Billstroem rispondendo ai cronisti durante una conferenza stampa a margine del Consiglio, che continua nel pomeriggio e domani.
Il commissario Ue alla Giustizia, libertà e sicurezza, Jacques Barrot, presente anche lui alla conferenza stampa, si è rifiutato di pronunciarsi. “La Commissione – ha detto – non deve prendere posizione, dato che la Svizzera non è un paese dell’Ue”. Tuttavia, Barrot ha riferito le assicurazioni date dal ministro elvetico della Giustizia, Evelyne Widmer Schlumpf, presente oggi alla riunione di Bruxelles per il comitato misto di Schengen. “Il ministro svizzero ha detto che, anche se il governo federale non era favorevole al voto” contro i minareti, “questo non impedisce ai musulmani di avere delle moschee e luoghi di preghiera”. Widmer Schlumpf ha ricordato poi tutti gli sforzi del Consiglio federale svizzero “per instaurare buone relazioni con la comunità islamica”, ha concluso il commissario.
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