Nazisti/ Show in aula, processo Demjanjuk riaggiornato a domani


Monaco, 30 nov. (Apcom)
– Show in aula nel giorno in cui si è aperto il processo a John Demjanjuk, presunto guardiano del campo di concentramento nazista di Sobibor, oggi Polonia, accusato di aver contribuito alla morte di 27.900 ebrei e che la giustizia tedesca rincorre da oltre trent’anni. Entrato in aula prima in sedia a rotelle, con un lenzuolo celeste che lo copriva fino al volto, si è poi ripresentato alla ripresa del processo nel primo pomeriggio a Monaco di Baviera in barella. L’89enne presunto criminale di guerra nazista, che portava un cappellino da baseball calato sul volto, ha però terminato l’udienza scherzando con il suo avvocato.

L’imputato, che soffre di una forma di leucemia o, secondo altre fonti, di un tumore ai reni, ha agitato il braccio, in segno di dissenso, mentre dei medici chiamati a testimoniare affermavano che era idoneo a sostenere il processo. Il giudice ha sospeso la seduta dopo circa 20 minuti, mentre un responsabile ha affermato che l’imputato soffre di mal di testa. Circa mezz’ora dopo è rientrato, sempre adagiato sulla lettiga e con il viso coperto per la ripresa del processo. L’udienza è poi stata tolta e riaggiornata a domani alle 10.

Il dottore Albrecht Stein, che l’ha visitato più volte dal suo trasferimento dagli Stati Uniti in Germania (il 12 maggio) e sostenuto la sua idoneità a comparire in aula, ha detto di avergli iniettato un analgesico. Un altro medico, Christoph Nerl, ematologo, ha poi precisato il tipo di malattia di cui soffre Demjanjuk: la sindrome mielodisplastica o mielodisplasia, una malattia cronica che “non è leucemia”. Tenendo conto della lentezza dell’evoluzione di questa sindrome e di altri dati, Demjanjuk è in “basso nella scala dei gruppi a rischio”, ha assicurato. In apertura del processo, ritardata a causa della numerosa presenza di giornalisti, Demjanjuk ha resistito 90 minuti. Con indosso una giacca di pelle nera, ha tenuto la maggior parte del tempo gli occhi chiusi dietro agli spessi occhiali.

Nato in Ucraina nel 1920, John (Yvan) Demjanjuk, soldato dell’Armata rossa, era stato catturato dai nazisti nella primavera del 1942. In seguito era stato addestrato nel campo di Treblinka, in Polonia, prima di essere assegnato in servizio per due anni nei campi di Sobibor e Majdanek, sempre in Polonia e Flossenburg, in Baviera. Demjanjuk ha sempre affermato di essere stato costretto a lavorare per i nazisti e di essere stato scambiato da dei sopravvissuti con altri guardiani. Nel 1952 era emigrato negli States dove sei anni dopo aveva ottenuto la nazionalità americana. Se riconosciuto colpevole Demjanjuk rischia l’ergastolo.

Cuc

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