Madrid, 3 dic. (Apcom) – La Spagna ha fatto un primo passo verso il divieto del crocifisso a scuola con l’approvazione, ieri sera, di un’iniziativa parlamentare che chiede al governo di applicare la sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo, (Cedh).
A inizio novembre, la Corte di Strasburgo, cui si era rivolta una madre italiana, aveva condannato l’Italia per la presenza del simbolo religioso nelle classi, giudicandola contrario al diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie convinzioni e al diritto dei ragazzi alla libertà di religione. L’iniziativa , lanciata dai deputati del piccolo partito della sinistra indipendentista catalana, Erc, è stata approvata in commissione parlamentare, con 20 voti contro 16, con il sostegno dei deputati del partito Socialista (Psoe) e dei galiziani del Bng. Il principale partito di opposizione, il partito Popolare (destra), ha votato contro.
Il ministro dell’Istruzione iberico, Angel Gabilondo, ha dichiarato di vedere “di buono occhio la richiesta di una legge” che rispetti l’articolo 16 della costituzione, che garantisce il carattere laico dello Stato spagnolo. Da parte sua, il presidente della conferenza episcopale, Antonio Maria Rouco Varela, si è rammaricato per la mozione, sottolineando di sperare che venga bloccata prima di dar vita a un progetto di legge.
Il ritiro dei crocifissi tornerebbe “a privare le famiglie e i bambini spagnoli delle scuole pubbliche di poter vedere il simbolo fondamentale e caratteristica della loro fede, fede che ha configurato la loro storia personale, quella della loro famiglia e del loro popolo”, ha affermato.
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