Bruxelles, 3 dic. (Apcom) – Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha riaffermato, oggi a Bruxelles, la posizione ‘ortodossa’ dell’Ue sulla riduzione di gas serra che saranno messe sul tavolo alla Conferenza Onu sul clima di Copenaghen (7-18 dicembre): il taglio delle emissioni del 30% entro il 2020 resta l’offerta dei Ventisette, ma solo a condizione che vi siano sforzi “comparabili”, con “impegni significaivi” da parte degli altri paesi ricchi, e “contributi adeguati” da parte dei paesi in via di sviluppo. Altrimenti, l’Ue si limiterà ad attuare il proprio obiettivo unilaterale di riduzione delle emissioni del 20%, che è stato già adottato l’anno scorso col pacchetto legislativo sul clima.
Barroso ha parlato durante un breve incontro con i cronisti insieme a Lord Nicholas Stern, l’economista britannico autore del famoso rapporto del 2006 sui costi economici del riscaldamento globale, e a Rajendra Pachauri, l’economista e scienziato indiano presidente del Panel internazionale sul cambiamento climatico (Ipcc). I tre hanno discusso stamattina la situazione a pochi giorni dall’inizio della Conferenza di Copenaghen.
Nelle ultime settimane, il commissario (uscente) all’Ambiente, Stavros Dimas, con l’appoggio di alcuni Stati membri (Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Slovenia e anche la Germania non sarebbe contraria) aveva sostenuto la necessità di abbandonare la ‘condizionalità’ dell’obiettivo del 30%, e di metterlo sul tavolo dei negoziati unilateramente (così come è già stato fatto con le decisioni sulla riduzione del 20% delle emissioni). Secondo i suoi sostenitori, questa mossa imprimerebbe una dinamica positiva al negoziato in corso per Copenaghen, spingendo gli altri partner a mostrarsi disponibili al loro massimo sforzo.
Sull’argomento, tuttavia, i Ventisette sono divisi, e vi sono forti resistenze soprattutto da parte di Italia, Polonia e altri paesi dell’Est. Barroso, evidentemente, ne ha tenuto conto, riaffermando la posizione negoziale ‘ortodossa’ dell’Unione, in vista della discussione che i capi di Stato e di governo avranno, in particolare su questo punto, al Consiglio europeo di Bruxelles del 10 e 11 dicembre. “Finora non abbiamo visto sforzi comparabili ai nostri da parte degli altri partner; noi abbiano preso un impegno unilaterale – ha ricordato il presidente della Commissione – per il 20% di riduzione delle emissioni, e un’offerta condizionale per il 30%. Ma gli altri finora hanno fatto solo offerte condizionali. Li esortiamo a prendere impegni più ambiziosi, raggiungendo anche loro il massimo di ciò che possono offrire”, ha detto Barroso.
Secondo fonti della Commissione, una delle questioni chiave riguarda la posizione della Cina. L’Ue, che ha accolto favorevolmente l’impegno di Pechino a ridurre del 40-45 per cento l”intensità carbonica’ della propria economia, si aspetta tuttavia che i cinesi si psingano più in là, con nuove offerte, anche perché da questo dipende fortemente anche l’impegno degli Stati Uniti, giudicato anch’esso ancora insufficiente da parte di Bruxelles. (Segue)
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