Palermo, 7 dic. (Apcom) – Non ci sarà alcun interrogatorio di garanzia per il boss Giovanni Nicchi, arrestato sabato scorso a poche centinaia di metri dal palazzo di giustizia di Palermo. Il blitz che ha portato in cella il boss, per la Procura di Palermo, era una semplice esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare.
Nicchi, è imputato in due processi in appello nell’ambito dei quali, in primo grado, è stato condannato a 15 e 6 anni di reclusione. Proprio in quello in cui è stato condannato a 15 anni di reclusione, ‘Ghota’ e che che si celebra con il rito abbreviato il boss dovrebbe fare la sua prima apparizione da imputato detenuto, l’11 dicembre, lo stesso giorno in cui, a pochi metri di distanza, in altra aula, davanti ai magistrati di altra sezione della Corte d’appello che si occupano del processo al senatore Marcello Dell’Utri, sfileranno in video conferenza i fratelli Graviano.
La procura di Palermo, intanto, ha già chiesto al Gip, invece, la convalida del fermo dei presunti favoreggiatori di Nicchi, Alessandro Tresti, 19 anni e Giusy Amato di 27 anni che erano in compagnia del boss latitante.
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