Bruxelles, 9 dic. (Apcom) – La presidenza svedese dell’Ue vorrebbe proporre un contributo da 2 miliardi di euro all’anno, da parte dei Ventisette, il fondo ‘Fast start’ da destinare ai paesi in via di sviluppo per il triennio 2010-2012, nell’ambito della Conferenza Onu sul clima di Copenaghen, secondo quanto affermano fonti europee. Il fabbisogno totale per il fondo ‘Fast start’ è stimato attorno ai 5-7 miliardi di dollari all’anno.
Al centro delle discussioni dei capi di Stato e di governo dei Ventisette, al Consiglio europeo di Bruxelles di domani e dopdomani, vi sarà proprio la disponibilità dei paesi membri da fornire i finanziamenti necessari per il ‘Fast start’ (che sarebbero volontari), così come gli impegni finanziari per il medio-lungo termine (2013-2020) a favore dei paesi in via di sviluppo per le misure di riduzione delle emissioni serra etrasferimento delle teconolgie pulite (‘mitigation’), così come per l’adattamento alle conseguenze negative del cmabiamento climatico.
Altro nodo da sciogliere sarà quello della disponibilità dell’Ue a diminuire le emissioni del 30% entro il 2020, invece del 20% già deciso. Sull’aumento dell’impegno di riduzione dell’Ue, già previsto ma condizionato a un accordo globale ambizioso e al fatto che anche altri paesi sviluppati facciano “sforzi comparabili”, vi sono pareri discordi. Un gruppo di Stati membri, guidato da Gran Bretagna e Danimarca ma comprendente anche Francia, Germania e Spagna, vorrebbe mettere sul tavolo di Copenaghen subito l’offerta, senza andare troppo per il sottile sul significato della definizione “sforzi comparabili”, proprio per spingere il negoziato verso traguardi più ambiziosi (il passaggio al 30% resterebbe comunque condizionato all’accordo globale). A quest’idea si oppongono, in particolare, i paesi membri dell’Est, guidati dalla Polonia, e l’Italia.
(Con fonte Afp)
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