“Questa città non è un Casinò” Tradate fa la guerra alle slot

TRADATE Un’ordinanza per limitare la sempre più massiccia presenza di sale da gioco in città: «Non vogliamo diventare la periferia di Las Vegas – ha detto il sindaco Stefano Candiani – ed è per questo che vogliamo disciplinare la questione in maniera chiara e rigida. Questi giochi che oggi stanno spopolando, seppur leciti, possono avere un effetto deleterio sulla società, andando a colpire le fasce deboli della popolazione. Basta entrare in uno qualunque di questi posti per rendersi conto di chi sono i giocatori e di quanti soldi buttino in questo tipo di “divertimento”.

Da qui l’esigenza di governare il fenomeno». È questa l’ultima presa di posizione dell’amministrazione comunale di Tradate che ha presentato l’iniziativa ieri mattina. L’ordinanza firmata dal sindaco Stefano Candiani muove i passi da una richiesta arrivata in Comune per l’apertura di una sala giochi con 120 apparecchi distribuiti su una superficie di oltre 1000 metri quadrati, all’interno del centro commerciale della Fornace Cortellezzi. Un’imponente sala giochi che lascia poco spazio all’immaginazione. Non è ancora aperta al pubblico, ma all’ultimo piano dello stabile che ospita anche il cinema multisala è già visibile l’insegna che recita “Casinò”.

Da qui l’azione messa in campo dal sindaco Candiani, che però puntualizza: «Nessun intervento ad hoc, la riflessione è partita tempo addietro, tant’è che ne avevamo già parlato con il comandante nel mese di settembre. La richiesta di apertura di una sala giochi da 120 macchinette ci ha dato lo spunto per arrivare al dunque ed elaborare un documento dettagliato». L’ordinanza, già trasmessa in copia a tutte le forze dell’ordine e alla Prefettura, rivede in chiave restrittiva alcuni limiti già previsti dalla Legge e ne introduce di nuovi. Ad esempio le slot per un’unica sala da gioco potranno essere al massimo 40, indipendentemente dalla superficie del locale. Si ribadisce poi l’obbligo di vietare il gioco d’azzardo ai minorenni e qualunque gioco ai minori di 16 anni. Viene poi imposto l’obbligo di esporre un cartello che metta in guardia i giocatori sui rischi che corrono, oltre ad imporre orari più rigidi per quelle sale da gioco che decidono di offrire ai propri clienti anche la possibilità di giocare con le slot machine.

«Purtroppo non abbiamo la possibilità di entrare nel merito di quale tipologia di giochi possano essere installati – continua Candiani – la legge parla genericamente di giochi, questi possono essere il biliardino, il simulatore di volo, il flipper o, cosa che oggi va per la maggiore, le new slot, macchinette da gioco che differiscono da quelle dei Casinò solo per i limiti delle vincite fissati per legge, con la differenza che quando un giocatore si approccia al casinò ci va con una certa consapevolezza, mentre chi si avvicina alle slot lo fa con un atteggiamento psicologico diverso e poco alla volta sperpera grosse somme di denaro, rischiando di mandare in sofferenza il bilancio familiare».

b.melazzini

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